Trevigiano che orrore Morti per la pioggia

Ancora morti per la pioggia in Italia. Lutti nel Trevigiano come in passato era accaduto in Liguria, Campania, Sardegna. Rotto l'armonico equilibrio tra uomo e Natura siamo tutti a rischio. E' tempo di cambiare, spegnare i climatizzatori, muoversi a piedi, coltivare la terra

La furia della Natura nel Trevigiano

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Stavolta il maltempo ha colpito il Trevigiano uccidendo quattro persone. Altro che ferie rovinate ! Altro che tintarella sfumata! Le vittime del Trevigiano hanno pagato con la vita la nostra sempre crescente fragilità meteorologica.

Bastano poche ore di pioggia per metter in ginocchio intere comunità e regioni: dalla Liguria alla Calabria, dal Trevigiano alla Sardegna.

Nessuno può considerarsi al sicuro quando il cielo comincia a scurarsi e cadono le prime gocce d’acqua. E non basta certo aprire l’ombrello per scampare al pericolo incombente. Siamo tutte potenziali vittime, proprio come è accaduto ai colpiti dalla bomba d’acqua che si è abbattuta sul Trevigiano, della carneficina ambientale che abbiamo contributo ad alimentare.

La speculazione edilizia, l’uso forsennato di condizionatori d’aria, lo smog prodotto dalla circolazione automobilistica, l’abbandono e la desertificazione della campagne rendono pericolosamente precario – come mai prima era successo nella storia umana – l’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente anche nel Trevigiano.

Ci illudiamo di poter cambiare il corso climatico, di godere di freddo polare e Ferragosto e caldo asfissiante a Natale. E riempiamo d’insulti i meteorologi se sbagliano le previsioni del nostro condominio. La Natura non può, né intende piegarsi ai capricci del genere umano. E si riprende con gli interessi il maltolto purtroppo anche con un nefasto tributo – proprio come accaduto nel Trevigiano – di sangue e devastazioni territoriali.

Bisogna decisamente invertire la rotta ritrovando l’armonia con la Natura ed i suoi tempi da rispettare. Usare di più piedi, biciclette e mezzi pubblici per gli spostamenti. Eliminare gli impianti di riscaldamento infilando un maglione in più d’inverno ed una maglietta in meno d’estate. Riprendere a coltivare i terreni agricoli abbandonati da decenni per ottenere frutta, verdura, ortaggi a chilometro zero. Demolire tutte le costruzioni abusive sorte in prossimità pericolosa di fiumi e torrenti.

E’ il momento d’invertire la rotta. Adesso ché il tempo e le vite umane – come quelle del Trevigiano – perduti sono troppi. Qualcosa dipende in prima persona da noi, oltre che dai politici i quali siamo proprio noi a votare. Ed allora cosa aspettiamo ? Il tempo delle vacanze è quello ideale per cominciare a realizzare i primi propositi.