Grecia, proteste per la morte di Killa P. Italiano punta pistola sui manifestanti


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Il rapper ucciso Killa P.

L’uccisione del rapper antifascista, Killa P. avvenuta martedì notte in un caffè di Atene, ha scatenato un’ondata di proteste e violenze contro i rappresentanti della formazione oltranzista Alba Dorata. I gruppi antifascisti della capitale sono scesi in strada e il risultato è stata una vera e propria esplosione di rabbia. I manifestanti hanno assaltato le sedi di Alba Dorata devastandole letteralmente. L’episodio più grave è avvenuto a Patrasso ed ha avuto come protagonista un nostro connazionale. Un gruppo di manifestanti aveva infatti attaccato la sede di Alba Dorata provocando numerosi danni.

Improvvisamente però, a frapporsi tra loro e la sede del movimento neonazista è stato un uomo che, uscito dalla sua Ford Focus, ha cominciato a minacciarli. Lo ha fatto armato di una pistola urlando di ammazzarli tutti. Dopo poche ore dall’accaduto la polizia ha rintracciato l’uomo e l’ha arrestato. All’atto dell’identificazione gli agenti hanno scoperto che si trattava di un italiano, M.S. ufficiale della Marina Militare. Un caso stranissimo che getta ombre sul militare e sono in corso le indagini per capire come mai fosse lì a Patrasso e se ci sono dei collegamenti con i militanti di Alba Dorata.

Intanto a meno di quarantotto ore dall’omicidio del rapper è intervenuto il padre che ha fornito alla stampa una ricostruzione della dinamica che ha portato all’assassinio del figlio. Il giovane era seduto al tavolo del caffè insieme ad altri amici e guardando la partita in tv sono partiti alcuni commenti contro Alba Dorata. Qualcuno che li ha sentiti ha subito telefonato ai militanti neonazisti che hanno inviato una spedizione punitiva nel caffè. Due le squadre, una ha cominciato a minacciare i giovani seduti ai tavoli e mentre Killa P. ha provato a far allontanare i propri amici dai neofascisti è stato colpito da un membro della seconda squadra.