Il ritorno del venerato regista tedesco nell’amato Giappone, applaudito da critica e pubblico, in realtà non si discosta molto dalla sua tipica ricetta degli ultimi decenni, fondata su di una visione semplicistica e rasserenata dell’esistenza
C’è la storia delle origini del criminale nella terza puntata della saga dei Manetti Bros. Che stavolta si ispirano agli anni Settanta. Si conferma il raffinato gusto cinefilo. Ma si confermano anche i limiti di un cinema cerebrale e inattuale
Napoleone Bonaparte secondo Ridley Scott, da un lato l'abile e spietato stratega, dall'altro il ritratto di un uomo piccolo e grottesco: la recensione di Napoleon.
Annunciato come l’ultimo suo film, è la storia del gestore di un pub, sgomento per l’ostilità dei concittadini verso i rifugiati siriani. Loach ritrae il mondo dalla parte degli ultimi. Con uno sguardo memore della lezione neorealista
Dal 10 novembre su Netflix c’è l’ultimo film del regista statunitense, con al centro un assassino a pagamento. Un’opera fredda e respingente, come il suo laconico protagonista interpretato da Michael Fassbender
Non si arresta, anzi cresce il successo dell’esordio alla regia della popolare attrice romana. La quale ha firmato un film nel quale il messaggio è fin troppo esemplare. Però onesto, sincero, commovente
I Blink 182 riprendono il discorso iniziato con Enema Of The State e Take Off Your Pants And Jacket. La nostra recensione del nuovo album One More Time