Ed Sheeran, a processo per rispondere alle accuse di plagio su un brano di Marvin Gaye, ha risposto all’avvocato di Ed Townsend, co-autore della canzone del cantautore scomparso. Secondo il legale l’artista di Suffolk avrebbe sottinteso un’amissione del plagio durante un concerto suonando un mix tra la sua Thinking Out Loud e Let’s Get It On di Marvin Gaye.
Ed Sheeran a processo per plagio, l’accusa
Ed Townsend ha depositato la denuncia nel 2017. Secondo l’accusa, Ed Sheeran avrebbe mutuato il ritmo di Let’s Get It On di Marvin Gaye e una sequenza discendente di quattro accordi.
Secondo l’avvocato dell’accusa Ben Cramp, le due canzoni sarebbero “sorprendentemente somiglianti” e per questo sostiene che il cantautore britannico abbia “confessato” – citando testualmente Cramp dal Guardian e da Rolling Stone, entrambi citati da NME – portando un mashup dei due brani sul palco.
Accuse, queste, che Ed Sheeran respinge spiegando in cosa consiste la composizione di un brano pop. Nel farlo, il chitarrista di Suffolk cita due artisti e due brani ormai fermi nella memoria storica.
Le prime dichiarazioni di Ed Sheeran
Ed Sheeran ha dunque rotto il silenzio e ha replicato alle accuse dell’avvocato Ben Cramp:
“Se avessi fatto ciò di cui mi state accusando, sarei stato un idiota a salire sul palco di fronte a 20.000 persone”.
Ancora, Ed Sheeran ha spiegato che in realtà ha scritto il testo ispirandosi all’amore tra i suoi nonni, ma in termini di composizione ha aggiunto che “la maggior parte delle canzoni pop può adattarsi alla maggior parte delle canzoni pop”, questo perché “[le canzoni pop sono] costruite su elementi costitutivi che sono stati disponibili gratuitamente per centinaia di anni”.
Per questo Ed Sheeran conclude: “potresti passare da Let It Be a No Woman No Cry e tornare indietro”. Il processo contro Ed Sheeran si protrarrà ancora per una settimana durante la quale la giuria esaminerà i due brani per valutare se realmente vi siano somiglianze degne dell’accusa.