L’iPhone 15 di questo 2023 potrebbe arrivare con una novità davvero notevole a bordo, o sarebbe meglio dire mancanza. I prossimi melafonini dovrebbero giungere in Europa senza l’alloggiamento per la scheda SIM fisica. Dunque la sola soluzione disponibile sarebbe invece la eSIM “virtuale”. La scelta comporterebbe delle conseguenze, anche dei costi aggiuntivi per i clienti.
La soffiata nella direzione appena indicata è stata fornita dal sito di settore francese iGen.fr. La fonte asserisce che, almeno in Francia, tutti i prossimi melafonini non saranno dotati di alloggiamento per la SIM fisica. Piuttosto, chiunque acquisterà un nuovo dispositivo Apple 2023 dovrà fare uso dell’eSIM come scelta unica e obbligata. Il discorso intavolato dal sito web riguarda gli utenti all’ombra della Tour Eiffel ma è davvero difficile credere che una simile scelta non sia la stessa per tutti i paesi europei, compresa dunque l’Italia. Se guardiamo agli attuali iPhone 14, i modelli venduti nel vecchio continente sono identici e siglati allo stesso modo (ad esempio l’esemplare Pro con il codice A2890).
La decisione di lanciare un iPhone 15 con supporto alla sola scheda eSIM a bordo non stupisce affatto. In effetti, negli Stati Uniti, si è andati in questa direzione a partire dagli iPhone 14. La transizione, almeno oltre Oceano, non ha destato parecchio scalpore ma vedremo esattamente cosa accadrà dalle nostre parti. Non sono da sottovalutare, in effetti, gli eventuali costi accessori di una SIM virtuale al posto di quella fisica in proprio possesso. Anche se esigui, attualmente, si affrontando dei costi per ottenere proprio la eSIM in abbinamento alla propria scheda telefonica tradizionale. Un esempio su tutti è Vodafone che offre il servizio con un surplus di 1 euro.
Se dovesse essere confermata la notizia di un iPhone 15 solo con eSIM va infine preso in considerazione un secondo aspetto, almeno in Italia. Non tutti gli operatori mettono a disposizione dei loro clienti le schede non fisiche. Tra i grossi vettori c’è Iliad che ancora non fornisce questo servizio e di certo non concedono questa possibilità un gran numero di alternative minori. Chissà se, entro il prossimo settembre, le cose non cambino vistosamente.