Oggi sarebbe stato il 56° compleanno di Kurt Cobain, nato ad Aberdeen il 20 febbraio 1967 e ancora oggi grande assente nella scena internazionale. Eppure prima di abbracciare il suo Boddah, insieme ai suoi Nirvana fece un omaggio all’Italia. I tre di Seattle, con il rinforzo di Pat Smear, si trovavano nel Belpaese per alcune date del tour promozionale di In Utero, l’ultimo album in studio della band.
I discografici proposero ai Nirvana di passare per uno show televisivo e Tunnel si prestava benissimo: Cobain, Dave Grohl e Krist Novoselic aspiravano a partecipare ad un format satirico simile al Saturday Night Live e il 23 febbraio 1994 arrivarono nello studio Nomentano, a Roma.
La puntata era registrata e ai Nirvana furono concessi due brani, e la scelta ricadde su Serve The Servants e Dumb, entrambi nella tracklist del disco in promozione. Divertente fu l’ingresso di Lorenzo, personaggio interpretato da Corrado Guzzanti per prendere in giro bonariamente i rockettari svogliati di quegli anni. Guzzanti mise in scena uno sketch con i Nirvana, ai quali disse: “Ma ve sete fatti n’artra vorta de coccoina e ammorbidente?”. Anche il bassista Novoselic interagì con lui e la conduttrice Serena Dandini: “Chi è?”.
Nessuno poteva immaginare che quella dei Nirvana a Tunnel sarebbe stata l’ultima apparizione televisiva della band di Seattle prima della morte di Kurt Cobain. In suo onore, durante il concertone del Primo Maggio a Roma furono trasmesse le immagini dell’esecuzione di Dumb a Tunnel, fino a quel momento mai andate in onda.
Un brano straziante e vero, un ultimo sorriso amaro di Kurt Cobain sul grande schermo di Piazza San Giovanni di fronte a un pubblico commosso e ancora incredulo per la scomparsa di uno dei cantautori più tormentati e sinceri, che accompagnò una folla disorientata nel passaggio dagli anni ’80 agli anni ’90 e diede voce a un’intera generazione.