Sono in molti a chiedersi il perché la data dell’assegno unico di febbraio 2023 non sia ancora visibile nella propria area personale del sito INPS e dunque non si sappia ancora quando avverrà l’erogazione del contributo previdenziale. Siamo giunti al giorno 16 febbraio, dunque oltre la metà del mese corrente e la domanda è del tutto lecita. Tuttavia, i motivi del ritardo sono almeno due e vanno argomentati nel giusto modo.
La prima cosa da dire, in realtà già riportata anche sulle nostre pagine, è che l’assegno unico non ha una data di erogazione fissa. La stessa INPS ha ribadito questo concetto più volte. Non esiste dunque un giorno esatto (e sempre uguale) da appuntare in calendario nel quale attendersi l’accredito della somma dovuta per i figli. Piuttosto, di mese in mese, il riferimento temporale potrebbe variare in un range pure abbastanza vasto. In generale, è possibile dire che la somma spettante dovrebbe giungere non prima della seconda metà del mese fino ad un limite massimo dell’inizio del mese successivo appunto rispetto a quello di riferimento (nel caso attuale anche marzo dunque).
In riferimento alla data dell’assegno unico di febbraio 2023, c’è da dire anche altro rispetto a quanto riportato in precedenza e valido sempre. L’INPS, attraverso il suo canale ufficiale Twitter, ha chiarito che proprio in questo mese sono in corso delle verifiche annuali per l’erogazione degli importi. In effetti, la misura di aiuto è elargita oramai da un anno ai cittadini beneficiari e sono di scena anche i calcoli necessari per adeguare le nuove somme alle condizioni economiche dei nuclei familiari (dopo l’invio dell’ISEE). Insomma, proprio per quest’ultima motivazione non c’è da preoccuparsi se la somma di aiuto attesa arrivi con qualche giorno di ritardo: non ci sono comunque dubbi sull’importo che arriverà sul conto bancario indicato in fase di domanda.