Nella settimana del Festival di Sanremo, per la rubrica l’APProfondimento di OM non si poteva che parlare dell’app Spotify come soluzione insostituibile per i veri amanti di musica di tutti i generi, naturalmente non solo italiana. Non tutte le sue potenzialità sono conosciute a tanti utilizzatori del servizio e soprattutto vanno messe in luce le differenze principali tra la sua versione Free e quella Premium (tra l’altro quest’ultima è in promozione a condizioni decisamente vantaggiose, proprio fino alla conclusione della kermesse canora).
Funzionamento
L’app Spotify si scarica gratuitamente da Play Store per dispositivi Android e da App Store Apple per gli iPhone. Al primo accesso verrà richiesto di creare un account nuovo. Questo potrà essere Free o Premium. Nel primo caso, tutti i contenuti (brani musicali, radio ma anche podcast) saranno fruibili in maniera del tutto gratuita, anche se con più di qualche limitazione. Nel secondo caso, al contrario, l’esperienza sarà decisamente più avanzata, senza limitazioni ma con un costo mensile da affrontare (sulla base dei diversi piani disponibili).
Piano Free
Tanti giovanissimi e non solo possono solo permettersi l’app Spotify con abbonamento Free e dunque del tutto gratuito. Con quest’ultimo è possibile riprodurre artisti, album o playlist in modalità shuffle, ossia casualmente. In pratica, non sarà possibile chiedere una canzone specifica, se non in rari casi e si potrà andare avanti all’interno della selezione proposta solo sei volte ogni ora. Con questa soluzione sono a disposizione playlist già pronte, adattabili a stati d’animo e momenti specifici. Grazie alla versione gratuita del servizio, è possibile anche creare e condividere playlist personali ed è sempre possibile rimanere aggiornati sulle nuove uscite con la selezione Release Radar e New Music Friday. Non va dimenticato che gli iscritti possono anche ascoltare in streaming le radio di qualsiasi genere, oltre che accedere ad un’innumerevole quantità di podcast di ogni argomento. L’esperienza di ascolto sarà naturalmente intervallata da annunci pubblicitari in formati di 15 o 30 secondi. Per finire, la qualità audio garantita con il piano Free è quella standard a 96kbps su desktop e alta a 160kbps su mobile.
Piano Premium
Tutt’altra musica, è proprio il caso di dirlo, è l’abbonamento Premium dell’app Spotify. I punti di forza sono considerevoli. In primis, c’è l’ascolto illimitato dei singoli brani, oltre che degli album e delle playlist. Naturalmente chi paga l’abbonamento non dovrà guardare alcun annuncio pubblicitario e potrà anche scaricare la musica sul proprio dispositivo per ascoltarla quando offline. Per quanto riguarda la qualità audio dei contenuti, quella desktop arriva a 256 kbps su desktop e ad una qualità estrema per 320 kbps sui dispositivi mobili.
Segnalate tutte le principali differenze tra Spotify Free e Premium, è anche il caso di analizzare i piani a pagamento disponibili per il servizio. Il piano Individual costa 9,90 euro al mese ed è solo per ora gratis per i primi due mesi fino alla fine della settimana di Sanremo. Può essere anche sottoscritta la soluzione Duo a 12,90 euro per due account familiari contemporanei (1 mese gratis) e quella Family a 15.99 euro con 6 account simultanei (1 mese gratis). Infine, gli studenti universitari godono di condizioni agevolate a soli 4,99 euro mensili.
Usabilità
L’app Spotify è l’emblema della massima usabilità alla portata di tutti, anche dei meno smanettoni. Attraverso il menù posto in basso. risulta molto semplice ritornare sempre alla base di partenza (dunque alla Home), effettuare una ricerca attraverso la consueta lente di ingrandimento e accedere alla libreria personale con album, brani, podcast e show preferiti. Sempre l’interfaccia particolarmente user friendly è caratterizzata, in alto a destra, da un campanello che “si accende” all’arrivo di determinate novità, mentre un simbolo a forma di orologio si ricollega alla cronologia dei brani e non solo ascoltati più di recente. Per finire, un’apposita scheda delle impostazioni include una serie di settaggi avanzati sulla qualità audio, la possibilità di usufruire dell’effetto dissolvenza per le tracce, consentire o meno i contenuti espliciti, impostare la lingua dell’applicazione e scegliere anche se usufruire di un assistente vocale per i comandi.