Eh, già, sembrava la fine del mondo, e sono ancora qua. Siamo ancora qua. Torna il Festival della Canzone Italiana, Festival della Canzone Italiana che nei fatti non se n’è mai andata, di più, ha letteralmente occupato tutta la scena, come succede con le infiltrazioni dell’acqua, che per il principio della diffusione dei liquidi tende a diffondersi, occupando tutti gli spazi capillarmente. Solo che quest’anno torna il Festival della Canzone Italiana, di qui in poi Festival, per come lo conoscevamo prima, senza restrizioni da Covid. Il che, per chi sta a casa, potrebbe anche voler dire poco, a parte l’edizione 2021, quella andata in onda a marzo, senza pubblico all’Ariston, ricorderete tutti tristi palloncini con su dipinta una faccia in sala, sulle poltroncine rosse, ma è una vera ripartenza per tutta la filiera musicale, una festa, qualcosa per cui stare elettrizzati, anche in virtù di quanto detto prima, il Festival ora è più forte, e tornarci per parlarne e anche per rivedere gente che negli ultimi anni si è vista solo su Zoom, Teems o in uno di quei modi che la tecnologia ci ha fortunatamente messo a disposizione, è ancora più galvanizzante.
Quindi sì, sembrava la fine del mondo, e non parlo ovviamente solo del mondo della musica o più in generale dello spettacolo, per una volta vorrei provare a non tornare su cosa ci ha tenuti imballati tutto questo tempo, l’ho già dovuto fare qui sopra, e siamo ancora qua, pronti per raccontare il Grande Circo di Sanremo. Sì, perché di Grande Circo si tratta, con domatori, giocolieri, animali esotici, trapezzisti e illusionisti, ovviamente anche animali tristemente in gabbia e pagliacci, di quelli se ne trovano sempre anche troppi. Per una settimana, meno per chi vive il Festival solo attraverso la televisione (esiste ancora qualcuno che guarda solo la televisione? Se sì, è evidente, non starà certo leggendo queste mie parole), tutto il paese si fermerà, basta parlare di bollette salate, benzina alle stelle, 41 Bis e affini, si continuerà giusto a parlare di guerra, certo, ma solo perché Zelensky passerà in video di lì, dal palco dell’Ariston, palco dell’Ariston che diventerà il centro del mondo, e a dirla tuta anche la crosta terrestre e l’atmosfera, lì a diventare tutto quello di cui abbiamo bisogno. Si parlerà di Amadeus, meno di quanto si dovrebbe, in fondo è lui il dio che muove tutte le pedine del caso, si parlerà delle su coconduttrici, che è il modo politicamente corretto per chiamare le vecchie vallette, cui si è giusto dato lo strumento retorico del monologo, passaggio stucchevole di cui in genere vorremmo tutti fare a meno, si parlerà degli outfit, perché Sanremo è effimero e l’abito qui fa il monaco, si parlerà di polemiche, già qualcuna è partita, dagli inediti che non sempre sono inediti al caso Rosa Chemical, vedi tu cosa non può fare una tinta ai capelli e qualche dichiarazione provocatoria se impatta nell’ottusità in odore di analfabetismo funzionale della politica, si parlerà di superospiti, dei troppi soldi spesi dalla Rai e si dovrà rispondere che il Festival porta molto più soldi in pubblicità di quanti ne spenda, si parlerà, poco, pochissimo, anche di canzoni, perché a Sanremo la musica c’è, ma è spesso un optionale, pronti a scommettere, anche soldi veri, su chi vincerà, i bookmaker dicono uno tra Giorgia, Ultimo e Mengoni, e su chi uscirà da questo Festival come personaggio pronto a conquistare il mondo, parliamo sempre del mondo della musica, attenzione, e qui c’è sicuramente di nuovo Rosa Chemical, che è un soggettone, ma io terrei d’occhio anche i Colla Zio, per dire. Si ballerà forsennatamente ai ritmo di Furore di Paola e Chiara, sante subito, come per le canzoni di Lazza e Madame, di lei si parlerà per la faccenda del Green Pass ottenuto con un vaccino falso, è ovvio. Si parlerà di qualche stravaganza fatta da Anna Oxa, la vera e sola diva presente in riviera, l’idea di sentirla di nuovo cantare su quel palco Un’emozione da poco emoziona già ora, e magari anche da Gianluca Grignani, e poi ci si soffermerà molto sulle stramberie messe in campo per prendere punti al FantaSanremo, quest’anno più che mai centrale nella macchina sanremese. Si leggeranno le pagelle, qui troverete le mie in compagnia di mia figlia Lucia, che per la prima volta sarà anche in città con me, a incontrare i cantanti in gara, e si confronteranno i voti, come se si trattasse di qualcosa da prendere sul serio, fondamentale per il futuro dell’umanità.
Io, personalmente, sarò col mio Privè Monina presso l’ex Club Mediterranee, all’interno del Rumore BIM Festival Village. Lì, in compagnia di mia figlia Lucia, e coadiuvato da Rosa Bulfaro della Mirò Music School e con il supporto del mio pard Giampiero Bartolini (Mattia Toccaceli, mio partner in mille avventure quest’anno non sarà con noi, assolutamente giustificato dalla nascita, proprio in questi giorni, di Filippo, auguri a lui e alla sua compagna Ester), incontrerò in diretta sul mio profilo Instagram gli artisti in gara, qualche ospite dei duetti, alcuni superospiti e alcune cantautrici del mio Festivalino di Anatomia Femminile. Cantautrici che si esibiranno poi sul palco del Rumore BIM Festival Village, dove si esibiranno anche i finalisti della prima edizione di questo contest prodotto da Anteros, e dove avranno modo di esibirsi anche altri ospiti che verranno a trovarci, qualche nome, Carmen Ferreri, Giuseppe Anastasi, Maria Valente, Wade LeVrae e Cali, a intrattenere il pubblico presente anche il Team Mirò, che vestirà i panni della resident band, quest’anno composto da Maiisha, Sheffer, Kyoki, Caliò, Miriana e Klem. Nel Privè Monina, la sera, arriverà il programma Finalmente Sanremo di Rtl 102,5, come ormai consueto da anni e sabato si capirà finalmente cosa sia questo benedetto Bestiario Pop che da qualche tempo compare qui e là sui social. Insomma, ci divertiremo insieme, certo, consci di essere in effetti tornati a quella che in fondo era la vita per come la conoscevamo prima di, beh, dai, ci siamo capiti.