Nelle ultime settimane il vino è stato al centro del dibattito riguardo i suoi possibili effetti dannosi per l’organismo umano, in seguito alla decisione del governo irlandese di rendere obbligatoria apporre un’etichetta sulle bottiglie con indicati i possibili rischi alla salute.
Ad avallare la decisione di Dublino è la dottoressa Antonella Viola, ricercatrice e docente all’Università di Padova, secondo cui il consumo di alcol, anche se in quantità moderate, abbia effetto negativo sul cervello e faccia aumentare la possibilità di contrarre tumori.
“Diversi studi hanno confermato che anche un consumo moderato di alcol può favorire lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, tra cui quello del colon e quello del seno e della mammella – ha dichiarato la professoressa a RaiRadio1 – L’alcol, qualunque tipo di alcol, anche quello contenuto nella birra, nel vino, nell’aperitivo, è un cancerogeno“. Secondo Viola anche un solo bicchiere al giorno “aumenta del 6% nella donna il rischio di cancro alla mammella e già col secondo bicchiere questo rischio aumenta del 27%”.
La risposta di chi difende uno dei prodotti per eccellenza del made in Italy e sostiene che un bicchiere di vino non faccia male, anzi, ha addirittura effetti benefici sulla salute, non si è fatta attendere. Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi, che ha organizzato a Napoli un simposio a cui hanno partecipato diversi esponenti del mondo medico e scientifico, ha contraddetto Antonella Viola.
“Che il bere moderato e consapevole non è dannoso per la salute umana ce lo hanno detto gli esperti con relazioni e ricerche dettagliate, non viene acclarato da noi enologi che non siamo certo medici” ha spiegato Cotarella, il quale riportato ciò che è stato ribadito durante il simposio di Napoli, ovvero “quanto sia importante uno stile di vita sano che trova la sua massima espressione nella famosa dieta mediterranea che è patrimonio mondiale dell’Unesco”. Nel commentare le parole della ricercatrice dell’ateneo di Padova, il presidente di Assoenologi ha detto “che lasciano sconcerto in chi le ascolta”. Cotarella ha auspicato “senso di responsabilità prima di sentenziare su un tema tanto delicato quale è la salute umana legata all’assunzione di un alimento, in questo caso il vino, che fa da sempre parte della nostra cultura alimentare e del nostro stile di vita”.