OM Logo
  • Musica
  • Serie TV
  • Tecnologia
  • Televisione
  • Cinema
  • Life
  • Trending News
  • Rubriche
    • Red Box
    • Monina Files
    • Contrappunti
    • Sport Café
    • Alta Fedeltà
    • Serial Stalkers
    • Memories
    • MyBand
  • Chi siamo
No Result
View All Result
  • Musica
  • Serie TV
  • Tecnologia
  • Televisione
  • Cinema
  • Life
  • Trending News
  • Rubriche
    • Red Box
    • Monina Files
    • Contrappunti
    • Sport Café
    • Alta Fedeltà
    • Serial Stalkers
    • Memories
    • MyBand
  • Chi siamo
No Result
View All Result
OM Logo
No Result
View All Result
Optima shop Italia
Home Trending News

Uno Bianca, la strage del Pilastro in cui morirono 3 carabinieri

Il 4 gennaio 1991 tre carabinieri furono trucidati da una pioggia di proiettili a Bologna, nel quartiere Pilastro. Artefice della strage fu la banda della Uno Bianca

di Luca Mastinu
04/01/2023
INTERAZIONI: 1

INTERAZIONI: 1

uno bianca strage del pilastro

Ph: Corvettec6r/Wikimedia

La strage del Pilastro è un eccidio perpetrato il 4 gennaio 1991 dalla banda della Uno Bianca. Alle 22 il commando che dal 1987 terrorizzava il nord Italia e non solo, si trovava per caso nel quartiere Pilastro di Bologna in direzione di San Lazzaro Di Savena per trovare un’auto da rubare.

Improvvisamente in via Casini, la Uno Bianca fu sorpassata da una pattuglia dei carabinieri. Per la banda quello degli uomini dell’Arma fu un tentativo di intercettare il loro numero di targa, per questo decisero di eliminare il problema. Lo stesso Fabio Savi, commilitone del gruppo della Uno Bianca, qualche anno dopo in un’intervista a Franca Leosini avrebbe spiegato senza giri di parole che chiunque si sarebbe messo tra la banda e l’obiettivo avrebbe pagato con la morte.

ARTICOLI CORRELATI

La docu-serie Sarah. La ragazza di Avetrana su Sky e Now, l’ennesimo riflettore sul caso che cambiò la cronaca giudiziaria

23/11/2021
mandato di arresto per marilyn manson

Mandato di arresto per Marilyn Manson, l’avvocato: “Accuse ridicole”

26/05/2021
BlackBerry blackout

BlackBerry blackout: la cronaca delle ultime ore

11/10/2011

Questo fu il destino non scritto dei tre carabinieri di quella pattuglia, che improvvisamente furono travolti da una pioggia di proiettili. Il primo a sparare fu Roberto Savi. La Uno Bianca affiancò l’auto dei carabinieri in via Ada Negri e Roberto Savi esplose numerosi proiettili in direzione di Otello Stefanini, conducente della pattuglia.

Stefanini, ferito, riuscì ad accelerare per tentare di seminare gli assalitori, ma l’auto dei carabinieri si schiantò contro dei cassonetti della spazzatura in piazza Lipparini. Nacque un conflitto a fuoco: i militari Andrea Moneta e Mauro Mitilini uscirono dalla vettura e risposero all’agguato riuscendo a ferire Roberto Savi, ma la banda della Uno Bianca li investì con un’altra tempesta di piombo.

Moneta e Mitilini, esanimi, rimasero feriti sull’asfalto. Il gruppo criminale finì i tre militari, ciascuno con un colpo alla nuca. Il commando preleva anche il foglio di servizio dei militari appena trucidati, fuggono a San Lazzaro Di Savena e danno fuoco alla Uno Bianca.

Come ammesso dai responsabili, a compiere la strage furono Roberto Savi, Alberto Savi e Fabio Savi. I primi due erano poliziotti, proprio come Marino Occhipinti, Luca Vallicelli e Pietro Gugliotta. In una deposizione di Fabio Savi rilasciata tra il 28 e il 29 novembre 1994, ripresa da Antonella Beccaria nel libro Uno Bianca E Trame Nere, Cronaca Di Un Periodo Di Terrore, leggiamo:

“Ci avevano dato l’alt e non ci eravamo fermati. A quel punto ci hanno inseguito. Dopo un po’ la situazione si è invertita e dopo che loro hanno iniziato a sparare abbiamo sparato noi […]. Come ho detto all’inizio, erano loro ad inseguire noi, poi siamo arrivati ad un incrocio, ci siamo girati e ce li siamo trovati su un fianco. A quel punto noi li abbiamo inseguiti perché altrimenti ci avrebbero di nuovo inseguito loro. Noi eravamo su un’auto rubata e quindi non potevamo farci controllare”.

In una versione successiva, rilasciata 10 giorni dopo, Fabio Savi disse:

“Quella sera eravamo sulla Uno rubata, io con il mio SIG, Roberto con la sua AR70 e Alberto con la sua 357 alla guida dell’auto. Abbiamo visto una Uno dei carabinieri ed abbiamo cominciato a seguirla”.

Continua a leggere su optimagazine.com

Tags: cronaca

Lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

NB La redazione si riserva la facoltà di moderare i commenti che possano turbare la sensibilità degli utenti.




Optimagazine è un progetto di Optima Italia S.p.A. | p.iva 07469040633 | Capitale sociale: € 1.500.000,00 I.V.
Optimagazine è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli, Autorizzazione N°6 dell’11 febbraio 2015

Scrivi alla redazione - Change privacy settings

  • #WSanremoconRed i migliori interventi social su Sanremo 2017
  • #WSanremoconRed i migliori interventi social sulla quarta puntata di Sanremo 2017 (10 Febbraio)
  • #WSanremoconRed i migliori interventi social sulla terza puntata di Sanremo 2017 (9 Febbraio)
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Home
  • INFORMATIVA PRIVACY
  • Music Update
  • ORADIO
  • Rock4Pino
  • sc
  • Semplicemente Parliamone, alla ricerca della Semplificazione
  • Simons Centro
  • Simons sidebar
  • Test

  • Musica
  • Serie TV
  • Tecnologia
  • Televisione
  • Cinema
  • Life
  • Trending News
  • Rubriche
    • Red Box
    • Monina Files
    • Contrappunti
    • Sport Café
    • Alta Fedeltà
    • Serial Stalkers
    • Memories
    • MyBand
  • Chi siamo