C’è il serio rischio che il bonus cultura 18app del 2023 non venga confermato, anzi del tutto abrogato a discapito dei prossimi diciottenni che avrebbero voluto spenderlo per l’acquisto di materiale didattico, per la partecipazione ad eventi e concerti e per tutto quanto previsto finora per la misura a favore dei più giovani. Un emendamento appena firmato da alcuni esponenti della maggioranza di Governo preme per l’abolizione dell’aiuto e il dispiegamento delle stesse risorse altrove.
L’emendamento alla legge di bilancio che prevede lo stop del bonus cultura 18app è stato firmato da Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, Rossano Sasso della Lega e Rita Dalla Chiesa di Forza Italia. L’intento, secondo i promotori, sarebbe quello di impiegare le stesse risorse in attività a sostegno del mondo dello spettacolo e della cultura. Il fondo a da reinvestire sarebbe pari a 230 milioni annuali che si punta ad impiegare per la promozione e l’organizzazione di carnevali storici (nella misura di 5 milioni), per cori, festival e bande musicali (per un ulteriore milione), ancora per la creazione di una Fondazione Vittoriano (per un totale di un altro milione). Per finire, l’ingente somma sarebbe utile per l’assunzione di 750 persone al ministero della Cultura, come riportato dal quotidiano La Repubblica.
A fronte del possibile fermo del bonus cultura 18app tramite, l’opposizione ha già lasciato intendere di voler dare battaglia contro l’emendamento del Governo. In particolar modo, gli esponenti di Italia Viva hanno già fatto partire una petizione per raccogliere il maggior numero di firme di cittadini contrari a quanto appena proposto. L’obiettivo è quello di raggiungere il numero di 10.000 firmatari nel minor tempo possibile. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere in quale direzione si andrà per il prossimo anno e se i futuri maggiorenni potranno ancora beneficiare del contributo come tutti i loro predecessori, negli ultimi anni.