I Mondiali di calcio in Qatar sono un poco come il Festival di Sanremo. Alla vigilia un mare di polemiche, promesse di non vederli, indignati proclami per diritti umani e sociali hanno investito la competizione in Qatar. Poi non appena il pallone comincerà a rotolare negli otto stadi costruiti tra i grattacieli e le dune del deserto in Qatar la passione per il calcio prenderà il sopravvento. Appunto come avviene per le canzoni di Sanremo.
Una lunga maratona televisiva attende gli appassionati di tutto il mondo con ben quattro partite al giorno nella fase a gironi dei Mondiali del Qatar. 32 le formazioni ai nastri di partenza impegnate ad inseguire un sogno di gloria e di vittoria che li consegnerà alla storia dello sport. Una corsa ad ostacoli, i Mondiali del Qatar, dove ogni dettaglio può fare la differenza (leggi di più).
L’Italia per la seconda edizione consecutiva resta a casa. Come in Russia anche in Qatar l’Italia non risponderà all’appello. Una vera a propria catastrofe nazionale che sta privando le nuove generazioni delle emozioni generate dai Mondiali. La sequenza quadriennale della competizione scandiva la vita di tutti noi tifosi: la prima volta svegli di notte, il primo amore, l’esame di maturità, la nascita di un figlio. I Mondiali c’erano sempre nella vita di ciascuno e nella grande storia nazionale.
Il calcio è certamente bello a prescindere ma con un pizzico di passione tifosa è ancora più divertente specialmente se diventa rito collettivo come nel caso delle grandi vittoria della Nazionale azzurra. Per rendere allora più interessante il Mondiale del Qatar , molti tifosi “adottano” una formazione del cuore per la quale tifare in assenza di quella titolare.
Quali sono i criteri che ispireranno questa scelta tra le trentadue protagoniste del Mondiale in Qatar? Parlando di tifo non possiamo stabilire parametri scientifici ma piuttosto emotivi ma non per questo meno attendibili e sinceri. La scelta della squadra da tifare può esser determinata dalla presenza di un calciatore universale che si ammira come ad esempio Cristiano Ronaldo. Si può scegliere di tifare una Nazionale nella quale milita l’atleta della propria squadra del cuore , la Roma con Dybala. Nel caso di Napoli il legame genetico con Diego Armando Maradona spinge ad abbracciare le sorti dell’Argentina. Ma i motivi possono esser anche extracalcistici. Il ricordo di una piacevole vacanza a Copacabana arruola legioni di tifosi al seguito del Brasile. Oppure si può decidere di sostenere una “mina vagante” , una squadra sfavorita dal pronostico che ottiene grandi risultati come la Croazia in Russia. Decisivo anche il colore delle maglie sgargianti della formazioni africane.
Io personalmente tiferò con simpatia l’Argentina , per Maradona ed Osvaldo Soriano, e la Francia perché ammiro il paese e la cultura transalpina. Un battito di cuore anche per Corea del Sud con il samurai Kim.
Per qualsiasi ragione si tifi, l’importante è tifare per seguire con maggiore divertimento i Mondiali del Qatar in attesa di poter tornare a rivivere le notti magiche italiane.
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Per il Brasile, squadra che mi ha sempre appassionato per il bel gioco di quando ero piccola.
Tifo per tre eventuali sorprese nel torneo: Ecuador, Tunisia e Galles
Per me non cambia nulla.
Tifo contro alle rappresentative in cui militano i nostri paladini, per farli tornare quanto prima ed in buone condizioni, nonche’ ben incazzati a Napoli e portarci là dove la palla ( sempre che “no se mancha”) vuole
Per l’Argentina, senza nessun dubbio. Una nostra seconda Patria, centinaia di migliaia i nostri connazionali che nel novecento emigrarono nel suddetto Paese.