Da quando e quante ore di riscaldamento al giorno possono essere usufruite dagli italiani nelle diverse zone d’Italia? La crisi energetica che stiamo vivendo ha reso necessarie delle nuove regole per l’accensione degli impianti ma anche per il loro utilizzo. Dell’argomento ci siamo occupati già in un precedente approfondimento ma è il caso di precisare nuovi dettagli, oggi 13 novembre, con l’abbassamento delle temperature che stiamo vivendo in questi giorni, un po’ ovunque nella penisola italiana.
Per sapere non solo quando è possibile accendere gli impianti ma anche quante ore di riscaldamento al giorno sono concesse ci si rifà alla consultazione delle 6 zone climatiche in cui è divisa la nostra Italia. Queste sono state calcolate sulla base dei gradi giorno, ossia sulla differenza tra la temperatura giornaliera media esterna di un luogo e i 20°C convenzionali presenti negli edifici. Di conseguenza, la ripartizione del nostro territorio è quella indicata nello schema di seguito, con collocazione di ogni provincia della penisola.
Zona climatica A: comuni con gradi-giorno inferiori a 600. Appartengono a questa fascia Linosa, Lampedusa e Porto Empedocle.
Zona climatica B: gradi-giorno compresi tra 600 e 900. Comprende le province siciliane di Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani, oltre alle calabresi Crotone e Reggio Calabria.
Zona climatica C: gradi-giorno compresi tra 901 e 1400. Vi rientrano le province di Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Benevento, Salerno, Napoli, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Sassari, Oristano, Cagliari, Imperia, Latina e Ragusa.
Zona climatica D: gradi giorni tra 1401 e 2100. Vi si ritrovano le province di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Massa Carrara, Livorno, Grosseto, Lucca, Firenze, Pistoia, Pisa, Prato, Siena, Teramo, Pescara, Chieti, Genova, La Spezia, Savona, Roma, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Foggia, Forlì, Isernia, Matera, Nuoro, Terni e Vibo Valentia.
Zona climatica E: gradi-giorno tra 2101 e 3000. Comprende le province di Alessandria, Aosta, Asti, Biella, Novara, Torino, Verbania, Vercelli, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Lecco, Milano, Varese, Sondrio, Pavia, Bologna, Ferrara, Piacenza, Modena, Parma, Ravenna, Rimini, Reggio Emilia, Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo, Rieti, Frosinone, Bolzano, Campobasso, Enna, L’Aquila, Perugia, Potenza, Arezzo.
Zona climatica F: gradi-giorno superiori a 3000. Comprende quelle di Cuneo, Belluno e Trento.
In riferimento alle zone climatiche appena indicate, è possibile precisare da quando e quante ore di riscaldamento sono possibili nel caso di impianti centralizzati. Di seguito viene dunque chiarita ogni casistica: nella zona A i riscaldamenti potranno essere accesi dal giorno 8 dicembre per un massimo di 5 ore al giorno, nella zona B per 7 ore al giorno e sempre dal giorno 8 dicembre; ancora, nella zona C, non si potrà andare oltre le 9 ore dal 22 novembre e nella zona D per 11 ore e questo già dallo scorso 8 novembre. Per finire, nella la zona E, l’accensione è consentita 13 ore dallo scorso 22 ottobre mentre nella zona F (ossia quella più fredda) non ci sono limitazioni di alcun tipo.