Non è nuovo alle invettive, ma a questo giro le parole di Morgan contro Fedez e altri colleghi ha a che fare con la cultura italiana, non tanto con dinamiche personali.
Marco Castoldi indossa un outfit classico e si erge a proiezione di Alessandro Manzoni, ma non per sostituirsi alla penna preziosa de I Promessi Sposi. Lo scrittore, romanziere e poeta, che oggi riposa al Cimitero Monumentale di Milano, è l’argomento trattato dal cantautore brianzolo per ricordarci l’importanza della divulgazione della cultura italiana.
Lo fa, Morgan, nel suo stile. Una foto in cui si mostra in abiti ottocenteschi e poche parole, ma dritte contro alcuni colleghi ai quali attribuisce un’incapacità di farsi portavoce delle radici dell’arte contemporanea. I suoi bersagli sono il già citato Federico Lucia insieme a Jovanotti, Blanco, e Manuel Agnelli.
Su Blanco si era già pronunciato a seguito della vittoria al Festival di Sanremo 2022 con Mahmood con il brano Brividi. Oggi Morgan estende il suo campo d’azione:
“Leggere Alessandro Manzoni oggi, vestirsi come Alessandro Manzoni, studiarne la lingua, parlarne, discuterne, trasformarlo, farlo vivere ancora. Se non ci fossi io chi si occuperebbe di indagare la cultura italiana e le sue origini nella prospettiva del musicista socio politicamente attivo? Fedez? Jovanotti? Blanco? Manuel Agnelli? Campa cavallo“.
Non si esclude una possibile risposta dei colleghi citati. Tra i commenti c’è chi difende Manuel Agnelli, che Morgan descrive come “un filantropo” in risposta. “Oggi Manzoni verrebbe definito fascista e troglodita”, risponde qualcuno.
“Manuel è da studiare, così come lo sei tu”, commenta qualcun altro. Castoldi e Agnelli condividono un’importante scrittura della scena alternativa degli anni ’90 e l’esperienza a X Factor come giudici. Entrambi, chi prima chi dopo, hanno scoperto una nuova linfa con la carriera solista al di fuori delle rispettive band, i Bluvertigo e gli Afterhours.
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