Cristina Moser è volata via. Ha resistito tanto, ben 7 anni senza il suo Maurizio che amava da quando aveva 13 anni. La loro vita insieme era diventata anche un gruppo, i Krisma. Il mondo musicale li indica come il progetto musicale più innovativo che la musica italiana abbia mai avuto.
Io da ragazzino ero fan del Maurizio di “Cinque minuti e poi” e i Krisma li ho conosciuti al tempo del loro grande successo “Many kisses”.
Quando ho iniziato a fare programmi televisivi erano spesso davanti alla mia telecamera. A volte andavo da loro, a Gignese sulle colline del Lago Maggiore, nella casetta di legno dove abitavano e che un giorno il fuoco ha distrutto, portando nell’aria tutti i loro video, nastri, musica e ricordi.
In quella casetta ho girato con loro vari video, tra cui “Be Bop” e la sigla finale di “Be Bop a Lula”, con Eva Robin’s.
Dopo l’improvvisa scomparsa di Maurizio, Cristina era venuta a trovarmi e siamo andati in diretta con un programma dove le ho mostrato tanti video inediti che avevo girato con loro. Era il 1° febbraio 2016. Da allora non ho più incontrato Cristina. L’ho sentita al telefono per sapere come stava. Ma lei ha sempre mentito sul suo stato di salute.
Io sapevo che presto avrebbe raggiunto il suo Maurizio.
Stanotte, mentre lavoravo sul video di quella puntata con lei dedicata a Maurizio, Morgan mi mandava messaggi e alla fine anche un audio dove ha recitato una poesia per loro.
Ho scelto di far sentire all’inizio del video la sua poesia e di copiare qui sotto quello che Morgan mi ha scritto di getto:
“Erano una cosa sola, loro erano un Tao.
Sai cosa è stato bello? La scena del film di Franco Battiato “Perduto amor” dove siamo nella balera e Cristina è alla cassa, io sul palco con Maurizio che canta “5 minuti e poi”. Zoom su Cristina: mi è sempre piaciuto!
Franco non vedeva l’ora di fare questa scena e di creare il cortocircuito spazio-temporale in cui in un film ambientato nel 65 ma girato nel 2003 ci fosse il cantante originale di una canzone che è stato il suo successo effettivamente in quell’epoca ma lui oggi è molto più anziano. La scena è ambientata all’epoca e alla cassa di quel locale c’è Cristina che in realtà dovrebbe essere giovane ma invece è la Cristina ultra cinquantenne che nel film finge di essere innamorata del cantante che c’è sul palco che è Maurizio. Capisci che è tutto uno spostamento, è una combinazione di incastri temporali e di spostamenti temporali per cui Battiato era assolutamente trepidante non vedeva l’ora di fare questa scena. Era molto convinto che fosse una scena potentissima; è stata una giornata magica che ricorderò per tutta la vita dove Battiato ha dato dimostrazioni di grande maestria alla regia e di grande simpatia perché nelle pause sparava di quelle battute micidiali.
E in quel periodo, quell’avventura del film con Franco Maurizio, Cristina e tutti gli altri amici avevano creato un ritorno di una sorta di combinazione di entusiasmo musicale che aveva generato effettivamente delle figate. In quel periodo io Maurizio e Cristina facevamo i DJ set assurdi di musica elettronica per i ragazzini delle discoteche di Riccione e Maurizio era un guru della tecno ma aveva già sessant’anni! Alle sette del mattino uscivamo dalla discoteca distrutti e andavamo al mare a fare colazione insieme ai ragazzini che uscivano dalla discoteca e tutta questa esperienza di musica techno
Quando Battiato ha sentito quello che facevamo ha chiesto Maurizio di poter usare tutti i suoi arrangiamenti per il disco nuovo e infatti il disco era X stratagemmi.
In quel periodo Maurizio e Cristina non se la passavano assolutamente bene da un punto di vista economico però erano l’esempio dell’entusiasmo e della voglia di fare qualcosa di assolutamente innovativo. Cantavano all’unisono sempre a tavola in albergo ovunque, cantavano ritornelli di canzoni inventate da loro ed erano pazzesche.
Un giorno Maurizio mi prende e mi dice sottovoce “Franco è un genio”. Allora gli ho chiesto perché. Mi risponde: “Perché mi ha messo in tasca un assegno di 40 milioni”
La cosa per me più struggente, pensando a loro, è che venivano a trovarmi nell’appartamento dove stavo facendo “Canzoni dell’appartamento” e io ero stato mollato da Asia ed ero da solo Loro erano le uniche persone a cui io dicevo “Dormite nel letto matrimoniale” e io andavo a dormire sul divano.
Erano così innamorati, così complici, così amici l’uno dell’altra, così inseparabili, così complementari, così gentili l’uno con l’altro. Erano una cosa sola e per me era naturale che dovessero dormire nel letto matrimoniale che rappresentava il letto dell’amore, il talamo.
Caso volle che in quel palazzo la portinaia fosse una sfegatata fan di Maurizio Arcieri per quello che Maurizio aveva fatto negli anni 60 e non le pareva vero che fosse lì nel palazzo dove lei lavorava. Salì in casa e chiese un autografo Maurizio. E quella sera la passammo tutti in portineria a guardare le foto della vecchia Milano, le foto che erano state tolte dalla storia che ritraevano la Milano quando aveva i corsi d’acqua e siccome furono tutti ricoperti, per non creare nostalgia nei cittadini, furono distrutte tutte. Ecco perché le foto di Milano antica sono qualcosa di raro. Quindi quella notte, come dei carbonari, in una portineria di 4 metri quadri, io Maurizio, Cristina, la portinaia e suo marito, del buon vino e i Krisma che cantavano all’unisono…
Mi Viene da piangere”.