La doppia vittoria contro l’Inghilterra e l’Ungheria ha aperto alla nazionale di Mancini le porte della Final Four di Nations League. Due vittorie meritare per Mancini e la sua squadra che non cancellano la delusione universale per l’eliminazione dai Mondiali di Doha. Un’amarezza generale che neanche lo stesso Mancini riesce a nascondere nel dopo gara auspicando di poter “scavallare al più presto” il mese di Dicembre mettendo alle spalle un vero e proprio incubo (leggi di più).
La conquista della Final Four dunque per lo stesso Mancini in primo luogo ma anche per tutti gli sportivi non risarcisce in alcun modo della delusione patita con la seconda eliminazione consecutiva per i Mondiali. La Nations League non è neanche paragonabile all’Europeo vinto dagli azzurri di Mancini un anno e mezzo orsono.
Dal punto di vista , però, della ricostruzione azzurra dopo il disastro dell’eliminazione, aver ripreso a vincere ed aver conquistato un traguardo a scapito di Germania ed Inghilterra – pure inserite nel girone dell’Italia – rappresenta un importante punto di partenza per la rinascita di Mancini e del suo gruppo. Peraltro , tra le note positive della doppia sfida, il ritrovato Donnarumma e l’esplosione internazionale di Raspadori protagonista a suon di reti.
In sostanza l’Italia si piazza tra le prime quattro squadre del continente europeo, dopo aver vinto l’Europeo. L’esclusione dal Mondiale per gli uomini di Mancini è pertanto fonte di delusione ma deve anche far riflettere sul meccanismo delle qualificazioni che in questo caso chiude le porte ad una nazionale che avrebbe avuto tutti i titoli per non sfigurare a Doha.
Intendiamoci. Nulla da dire sul verdetto del campo. L’Italia di Mancini è fuori dai Mondiali per colpa sua avendo fallito, e non solo dal dischetto, una valanga di occasioni per centrare il risultato più che abbordabile. Quello che si può certamente discutere è il criterio di qualificazione che in qualche modo non riconosce il valore storico di una nazionale.
In molti sport la vittoria di un titolo continentale qualifica automaticamente la nazionale vincitrice alla competizione mondiale successiva. Nel tennis la composizione del tabellone dei tornei più importanti è determinata dalla posizione degli atleti nel ranking mondiale e dalle wild card inviti ad personam che gli organizzatori assegnano ad atleti di valore che per un infortunio e/o altre cause contingenti si trovino fuori dalla graduatoria.
L’Italia di Mancini avrebbe , fossero stati in vigore questi trofei, avuto pienissimo titolo per scendere in campo a Doha. Gli azzurri sono campioni d’Europa in carica e nella bacheca dei trofei custodiscono ben quattro coppe del mondo. Fa strano dunque che l’Italia di Mancini resti fuori ed è anche un danno per lo stesso interesse della manifestazione essendo gli azzurri una delle nazionali più seguite al mondo.
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