La battaglia degli artisti non è finita, e lo dimostra un tweet al vetriolo inviato da Boy George contro Giorgia Meloni in piena notte, quando l’ufficialità della vittoria di Fratelli D’Italia alle elezioni politiche di domenica 25 settembre non era ancora arrivata.
Nelle ultime ore la voce dei Culture Club si è unita ai tanti atti di protesta del mondo della musica. In Italia, mentre scriviamo, si attendono ancora i primi commenti dei cantanti nostrani di cui già abbiamo osservato le posizioni nelle settimane precedenti. Dalle acque internazionali, tuttavia, si è già levato il coro di dissenso di Skin degli Skunk Anansie che su Instagram ha pubblicato una foto di Giorgia Meloni accompagnata da una feroce invettiva.
Nelle parole di Boy George contro Giorgia Meloni l’invettiva si concentra specialmente sulla famiglia, argomento molto caro al centrodestra e sul quale a più riprese si sono consumate battaglie da parte del mondo LGBTQ+. Durante la campagna elettorale le principali forze di destra, da Fratelli D’Italia alla Lega, hanno premuto molto spesso il bottone della famiglia tradizionale. Per questo Boy George scrive:
“Mio padre era etero e violento, eppure tu lo sosterresti e magari sosterresti pure picchiare i bambini in nome della famiglia tradizionale. E invece due uomini o donne che crescono un figlio con amore incondizionato è sbagliato?”.
Ancora: “Ha un aspetto innocente ma è contro le adozioni gay“. Anche da parte dei Massive Attack cresce il dissenso. La band di Teardrop ha condiviso un articolo del Guardian in cui sono riportate le parole di Roberto Saviano in cui l’autore di Gomorra parla di “pericolo per l’Italia e per l’Europa”, ma non è tutto.
Boy George ricorda ciò che gli italiani non hanno imparato dopo Mussolini e dichiara che “dietro il conservatorismo si nasconde qualcosa di inquietante”.