Appena uscito nelle sale cinematografiche e di ritorno da Venezia 79’, Ti Mangio Il Cuore di Pippo Mezzapesa proietta per la prima volta la cantante Elodie al cinema con un film dagli esiti incerti.
Il film Ti Mangio Il Cuore è tratto da una libera trasposizione cinematografica dell’omonimo libro di Carlo Bonini e Giuliano Foschini (ed. Feltrinelli) sulla poco raccontata mafia del Gargano. Dagli anni settanta a oggi infatti, gli omicidi sono stati 360, l’80% dei quali è rimasto irrisolto. Tra il 2017 e il 2018 nella sola provincia di Foggia si è registrata la media di un omicidio a settimana, una rapina al giorno, un’estorsione ogni quarantott’ore. Nel film i nomi delle famiglie cambiano, ma al centro c’è una storia vera.
LA TRAMA
La storia attraversata da Mezzapesa si concentra poco sul contesto criminale e ambientale in cui prospera e uccide la mafia garganica e si concentra invece sui rapporti di amore e di sangue che legano le famiglie Malatesta, Camporeale e Montanari.
Andrea Malatesta, il figlio prediletto del capomafia Michele, si innamora di Marilena, moglie del suo rivale Santo Camporeale e nonostante la mediazione dei Montanari guidati da un sempre credibile malavitoso interpretato da Michele Placido, tra le famiglie riesplode una guerra all’ultimo sangue.
Protagonisti del racconto diventano quindi Andrea e Marilena, versione 2.0 di Romeo e Giulietta ai tempi di Gomorra, che per vivere il loro amore saranno disposti a tutto. Quello che Marilena non si aspetta però è l’involuzione da antieroe di Andrea che trascinato nella faida, tra il sangue dei nemici e del bestiame che alleva e che invade l’intera pellicola, tenderà sempre più a dar peso alla sua parte animale, tanto da diventare belva senz’anima, lupo che trucida il suo stesso gregge.
IL PERSONAGGIO INTERPRETATO DA ELODIE
Insieme a Francesco Patané che interpreta Andrea, il personaggio interpretato da Elodie è protagonista assoluto. Marilena, è crasi perfetta dei riferimenti vangelici Maria e Maddalena. Così la vediamo madre amorevole, dotata di sensibilità spiccata e contemporaneamente provocatrice, oggetto e soggetto del desiderio.
La lingua utilizzata dalle famiglie malavitose del Gargano non è facile da assimilare e far propria. Elodie, alla sua prima apparizione sul grande schermo, riesce ad essere credibile più di tante altre attrici professioniste protagoniste di fiction di mafia che abbondano negli ultimi anni sulle piattaforme.
Il primo atto della pellicola è tutto dedicato a lei e agli occhi dei personaggi, del regista e quindi dello spettatore sulla sua figura, ma il personaggio che interpreta non è di pura fantasia.
Come spiegato in un’intervista al Venerdì di Repubblica dalla stessa Elodie, l’artista ha interpretato il ruolo della prima pentita dei clan del promontorio, Rosa Di Fiore, la donna che amò due boss rivali, Pietro Tarantino da cui ebbe tre figli e Matteo Ciavarrella da cui ne ebbe uno.
La Di Fiore è uscita da poco dal programma di protezione scattato dopo le sue dichiarazioni agli inquirenti agli inizi degli anni 2000 nell’ambito di “Iscaro-Saburo”, la maxi inchiesta che sgominò la criminalità garganica da Manfredonia a Monte Sant’Angelo fino a San Nicandro Garganico, scenario della guerra tra i Tarantino e i Ciavarrella.
A Repubblica, Rosa Di Fiore ha spiegato anche di aver deciso di collaborare per i suoi figli: “Non volevo che crescessero in quel modo, che diventassero dei boss, che diventassero come i rispettivi padri” ha detto.
Elodie stessa ha voluto incontrare Rosa per un confronto e per guardare insieme il film prima della proiezione in sala di Ti Mangio Il Cuore.
IL FILM
Il nuovo film ora in sala Ti Mangio Il Cuore, è prodotto da Indigo Film con la collaborazione di Rai Cinema e approda al cinema dopo il suo passaggio al Festival di Venezia, distribuito da 01 Distribution.
il lungometraggio è dotato di una certa poesia così il peggior nemico della pellicola sono i tempi, la prevedibilità della trama e il paragone con altri film che affrontano lo stesso tema proiettati da poco in sala.
La fotografia è ben studiata e colpisce lo spettatore quanto la bellezza della sua protagonista. Gli attori che più riescono a dar tridimensionalità ai propri personaggi, sono innanzitutto Lidia Vitale che interpreta l’albero del veleno, la madre di Andrea, Teresa Malatesta, a seguire Francesco Di Leva che interpreta Giovannangelo e Tommaso Ragno e Michele Placido che interpretano rispettivamente i capomafia Michele Malatesta e Vincenzo Montanari.
Ti Mangio Il Cuore si apre con il teaser di un primissimo piano della statuetta di una Madonna, imbrattata dal sangue dei genitori di Michele Malatesta appena assassinati. Siamo nel 1960 e il giovane che per scappare alla strage si nasconde nel porcile, giura vendetta contro la famiglia Montanari (amarcord de Il Padrino parte II).
Il film riprende nel presente, ma mantiene il bianco e nero forse come il solo dualismo che riescono a contemplare i protagonisti della pellicola e che poi decreterà la loro fine, il bianco e il nero, il giorno e la notte, la vita e la morte.
La colonna sonora è particolarmente azzeccata: tra tutte Tu Si ‘Na Cosa Grande di Domenico Modugno e la nuova hit Proiettili della stessa Elodie di cui OM si è già occupato qui.
Il tempo del secondo atto è dotato di una notevole pesantezza, gli omicidi delle rispettive famiglie “Montecchi e Capuleti” si susseguono con una certa lentezza all’interno del film, dove l’occhio per occhio è particolarmente scandito all’interno dell’opera di Mezzapesa.
La vicenda vera, di donna che decide di denunciare il sistema malavitoso è stato inoltre appena trattata nel film di Francesco Costabile, Una Femmina, tratto anch’esso da un libro (Fimmine ribelli di Lirio Abbate). Quest’ultimo film ha ricevuto la nomination ai David di Donatello 2022 e si concentra sulla figura della protagonista Rosa. Anche l’epilogo sembra essere lo stesso per entrambe le protagoniste dei film, che scappano durante una processione con l’immancabile velo nero a nasconderle e farle sparire tra la folla.
DOVE L’HO GIA’ VISTO?
Curiosità, alcune scene sono citazioni o hanno un fascino e il sapore del già visto. Vi proponiamo per puro diletto del lettore alcune comparazioni con altri memorabili film, pubblicità e scene del cinema italiano.