Sinisa Mihajlovic non è più l’allenatore del Bologna. La società felsinea ha ritenuto inadeguato il rendimento della squadra ed ha licenziato Mihajlovic. L’esonero di Mihajlovic è un gesto infame privo di fondamento tecnico. Mihajlovic è stato esonerato brutalmente dopo appena cinque giornate di campionato perché malato di cancro. La malattia è diventata la sua condanna professionale.
I retroscena attribuiscono alla società il tentativo di convincere Mihajlovic ad una risoluzione consensuale che però l’allenatore non ha mai preso in considerazione così come le dimissioni. La dirigenza del Bologna ha così compiuto il gesto estremo dell’esonero valutando pochi i tre punti conquistati da Mihajlovic nelle prime cinque partite di campionato (leggi di più).
La decisione del Bologna è stata crudele ed infondata. Mihajlovic , che guida la squadra dal 2019, ha sempre fatto il suo dovere. Anche nei momenti più drammatici di lotta al terribile tumore che ne ha scalfito il fisico ma non di certo la voglia di lottare. Squadra e tifosi sono sempre rimasti al suo fianco ed il Bologna ha sempre centrato gli obiettivi fissati dalla società.
La partenza di questa stagione non era stata brillantissima ma neanche catastrofica. Il Bologna è attualmente fuori dalla zona retrocessione ed in campo ha dimostrato di poter superare una certa sterilità offensiva che ne aveva tarpato la classifica. Insomma Mihajlovic non meritava certamente l’esonero in ragione dei risultati ottenuti. E’ stata la terribile malattia a decretarne l’esclusione dalla panchina. Una sentenza di morte sportiva che il Bologna ha pronunciato anche con un velo di pietismo ipocrita: libero dagli affanni calcistici Mihajlovic potrà dedicare tutte le sue energie alla lotta contro il tumore.
Sarebbe bello che l’Associazione Allenatori, i calciatori e tutti gli allenatori a partire da Allegri, Spalletti, Mourinho protestassero contro questa disumana decisione e difendessero il diritto del loro collega Mihajlovic ad esser giudicato unicamente sulla base dei risultati e delle prestazioni.
E se invece fosse l’esatto contrario? L’esonero ingiusto non potrebbe aggravare la situazione riducendo ancora di più le speranze di vita di Sinisa Mihajlovic?. La malattia è già una condizione devastante. Se diventa il parametro di relazione esistenziale e valutazione professionale la tragedia diventa ancora più crudele. Vale per Mihajlovic, vale per tutti i malati di cancro e di tumore che tanta ispirazione e forze avevano trovato nella battaglia medica e sportiva dell’allenatore serbo. Una malato di tumore non è solo una cartella clinica. Così come un drogato, un obeso, un demente non sono soltanto delle patologie da curare; ma bensì persone da rispettare, valutandone il lavoro con onestà
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Buongiorno. Ma come si permette di scrivere tali diffamatorie notizie? Mihajlovi ha visto rinnovato il suo contratto per due anni a malattia insorta, quale altra società lo avrebbe fatto? Quale altra città in tutte le sue espressioni (cittadini, Amministrazione, Sanità, ecc.) avrebbe dato il supporto ed il bene che Bologna ha dato all’allenatore in momenti così complicati? Come si permette lei di insultare una città ed una società di calcio che ha rinunciato a risultati sportivi per umana pietas?
Non avrebbe nemmeno meritato un commento ma visto che scripta manent…..
Dovresti informarti un poco prima di scrivere tali assurdita’ anche con conseguenze giudiziali non che difamatorie, con tutta probalita’ non sai neanche chi gioca nel Bologna fc e soprattutto quello che hanno fatto il Bologna fc e i Bolognesi per Sinisa, e’ un profesionista e’ la societa’ come richiesto de Sinisa stesso lo a valutato, la malattia non centra niente con il Bologna fc. VERGOGNA scrivere un artículo simile
Mi dispiace per te che hai scritto l articolo perché probabilmente anche te hai bisogno di qualcuno che non ti lasci da solo…