Da qualche tempo ormai le scorte alimentari nei punti vendita hanno iniziato a scarseggiare, e alcuni prodotti subito degli aumenti che destano non poco imbarazzo. Ancora più preoccupante, al momento, è il fatto che lo stesso problema stia riguardando anche alcuni farmaci. In particolare, a mancare sui banchi farmaceutici sono il Nurofen ed il Gaviscon. Il primo è un antinfiammatorio piuttosto utilizzato, uno dei pochi che può essere somministrato anche ai bambini. Il Gaviscon, invece, è un protettore gastrico; entrambi sono ormai entrati nell’elenco stilato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che include i farmaci che purtroppo scarseggiano.
In ogni caso, l’Aifa spiega che il problema si presenta ciclicamente, anche se, per adesso, tra la mancanza di materie prime e la forte dipendenza dall’estero, con la guerra che si sta consumando, i disguidi sono destinati ad intensificarsi. Michele Uda, direttore generale di Egualia, fa sapere che da circa tre anni a questa parte l’Aifa si premura di monitorare la situazione di carenza di medicinali fondamentali, e per adesso non siamo ancora in emergenza poiché i farmacisti possono proporre diverse alternative ai clienti.
Il Covid-19 e la crisi che ne è scaturita hanno messo in luce una problematica, ovvero la dipendenza dall’estero dei componenti costitutivi di taluni medicinali. Ad esempio, l’UE importa molecole e principi attivi di alcuni tra i farmaci più comuni soprattutto dal mercato indiano e cinese, che hanno, a propria volta, facoltà di porre dei limiti in caso una domanda particolarmente elevata, creando delle carenze in altri Paesi. Il vero guaio è che anche se molti territori UE hanno un grande impatto sul mercato dei farmaci in quanto produttori importanti con il brevetto per l’esportazione, allo stesso tempo sembrano avere l’acqua alla gola in quanto dipendenti da altri Paesi che importano merce di basso valore e senza brevetto per poi sottoporli a lavorazione.