Il rientro dalle vacanze e il ritorno alla routine quotidiana può comportare uno stato di agitazione e ansia. Anche se non si tratta di un vero e proprio disturbo psicologico, la “sindrome da rientro” è stata al centro di numerosi studi e oggetto di pubblicazioni.
Questa situazione si verifica quando, terminate le vacanze, si avverte la nostalgia di luoghi e situazioni. Può accadere soprattutto in quelle persone che per motivi di studio o lavoro vivono lontano dalla propria famiglia e, dopo aver trascorso qualche settimana di vacanza coi propri cari, devono ritornare a vivere la vita lontani dai luoghi dell’infanzia.
La “sindrome da rientro” ha natura transitoria ed è dovuta soprattutto a una situazione di stanchezza o di stress pregressa, dovuta nella maggior parte dei casi a motivi di lavoro, che non è stata risolta. Si manifesta con difficoltà nel dormire, che comporta una serie di conseguenze durante la giornata: scarsa concentrazione, costante sensazione di sonno, difficoltà nelle relazioni sociali, cattivo umore.
Per evitare la “sindrome del ritorno” è opportuno rispettare una serie di regole in modo da rendere il ritorno alla vita quotidiana meno traumatico.
- Tornare dalle vacanze qualche giorno prima di ricominciare a lavorare, in modo da non rendere troppo brusco il passaggio dall’assenza di routine alle attività quotidiane;
- Dedicarsi ai propri hobby per non lasciare che gli impegni occupino al 100% i nostri pensieri. In particolare, se abbiamo coltivato qualche interesse durante le vacanze è utile trasferirlo anche nella routine quotidiana (ad esempio finire un libro iniziato mentre eravamo al mare)
- Una volta rientrati, porsi dei piccoli obiettivi di breve termine, facilmente raggiungibili, per poi affrontare in modo graduale sfide più complesse.