A più riprese, il periodo precedente l’uscita dell’iPhone 14 si sta caratterizzando per una serie di annunci di ritardi di produzione di componenti o più in generale associati alle catene di montaggio. Eppure, l’analista Ming-Chi Kuo continua a rassicurarci sul lavoro di Apple strutturato per evitare che qualsiasi imprevisto sortisca effetti sulla distribuzione dei melafonini 2022. Sull’argomento l’esperto è ritornato nelle ultime ore, alla luce di una situazione geopolitica particolarmente delicata nella zona del Pacifico, in cui di certo la Cina è protagonista principale.
Produzione Apple influenzata dalle decisioni della Cina?
Come è visibile agli occhi del mondo negli ultimi giorni, la Cina punta ora più che mai gli occhi su Taiwan sottolineandone la non indipendenza. Lo scontro si sta facendo sempre più acceso nei confronti degli Stati Uniti i quali non vogliono un cambiamento nell’assetto dell’area del Pacifico. L’escalation della tensione fa soffiare (purtroppo) venti di guerra e ci si chiede dunque se l’attività produttiva cinese appunto potrebbe risentire di un simile e catastrofico scenario.
Sappiamo tutti e da sempre che il grosso della produzione degli iPhone avviene in Cina attraverso partner consolidati come Foxcoon. In vista dell’uscita dell’iPhone 14, qualcosa tuttavia sta cambiando: il già citato analista Kuo ci fa sapere che per i modelli 2022 (in particolare quello standard da 6.1 pollici) proprio la produzione procede simultaneamente in Cina come in India e questo per la prima volta in assoluto.
Il piano B di Apple
I nuovi e possibili assetti geopolitici non devono influenzare l’uscita dell’iPhone 14: questo sembra voler puntualizzare Apple con la sua strategia, ancora una volta. La diversificazione della produzione non solo in impianti diversi ma anche in paesi differenti mette al sicuro buona parte delle scorte subito disponibili per la vendita. Naturalmente nessuno si augura alcun risvolto bellico alla precaria situazione tra Cina e Taiwan per un numero considerevole di motivi. Ma intanto Apple ha già guardato oltre e pianifica la sua strategia di non dipendenza da un unico fornitore.