Da qualche ora il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è finito nell’ennesima bufera mediatica e social. De Laurentiis torna con prepotenza al centro dell’attenzione. Ma stavolta alle ormai consuete critiche per la gestione del calcio mercato, le cessioni e le partenze illustri si è aggiunta per De Laurentiis un’accusa grave ed infamante di razzismo.
E’ bene precisare subito che l’accusa di razzismo, spesso avviene nelle bufere scatenate da media e social, è totalmente infondata. De Laurentiis non ha mai espresso critiche ad un atleta per il suo colore della pelle. De Laurentiis ha riaperto polemicamente il tema della collocazione nel calendario internazionale della Coppa d’Africa (leggi di più)
Dopo aver espresso critiche anche la Mondiale invernale di Doha, De Laurentiis ha annunciato che il Napoli non intende più tesserare calciatori africani a meno che non rinuncino esplicitamente a giocare la Coppa d’Africa che attualmente si svolge tra i mesi di gennaio e febbraio privando i club europei di atleti importantissimi in un momento cruciale della stagione.
Quella di De Laurentiis è ovviamente una provocazione rivolta alla FIFA ed al governo del calcio internazionale. Nessun calciatore, europeo o africano, può rinunciare per contratto a vestire la maglia della nazionale del proprio paese. Una simile clausola contrattuale invaliderebbe lo stesso contratto provocando sanzioni tanto per il club quanto per l’atleta.
De Laurentiis con molta irruenza ha posto una questione molto seria e delicata. Fino a qualche tempo orsono il calcio africano era marginale nello scacchiere mondiale. Oggi i calciatori africani sono diventati la colonna portante di numerosi club di primo rango europeo. La loro assenza per due mesi penalizza fortemente chi gli paga lo stipendio, l’ha ricordato De Laurentiis, “per andare a giocare altrove”. Senza considerare il rischio d’infortuni ed il recupero fisico e psichico necessario dopo una competizione tanto impegnativa.
De Laurentiis ha voluto inaugurare un braccio di ferro con durezza. La sua provocazione non cadrà nel vuoto anche perché le sue preoccupazioni sono condivise dalla stragrande maggioranza dei principali club europei che da tempo invocano un allineamento del calendario della Coppa d’Africa alle altre competizioni continentali per club.
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Più volte abbiamo espresso la nostra opinione su questo argomento. Disputare la Coppa d’Africa nel bel mezzo del campionato è la decisione più scellerata che si possa prendere. Giocatori di fondamentale importanza in un club, costretti a tornare nel proprio paese per disputare una importante competizione, con il rischio di infortunarsi e fermarsi per mesi. De Laurentiis fece bene a mostrare il suo disappunto allora e fa bene a prendere la e giuste precauzioni ora.
Concordo
Ma come stamattina avete fatto un articolo vergognoso scrivendo che siamo tutti razzisti ora non vale più perché c’è il Napoli di mezzo??
Opinioni e sensibilità diverse, tutte rispettabili
Assolutamente d’accordo con la logica di questo pensiero, qui non vi è alcuna forma di razzismo altrimenti non riechiederebbe la postilla eventuale da firmare riguardante la rinuncia alla Coppa d’Africa del tesserato in questione. Il Napoli più di qualsiasi altra squadra quest’anno ha perso uno scudetto per la mancanza di kalidou koulibaly che oltretutto tornato vincitore del torneo ha giocato fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, tornando nella squadra di club che lo ha pagato ugualmente ha poi bucato cinque sei partite giocando a livelli normali per un normale senso di appagamento ed un normale calo fisiologico, fornendo prestazioni non all’altezza e quindi compromettendo definitivamente la corsa scudetto del Napoli.
Di Aurelio De Laurentiis si può dire la qualsiasi ma non che non abbia idee logiche geniali per migliorare questo guazzabuglio in cui vive il calcio
ADL ha visione
Ma come si può far torto a Dela!? La partecipazione a tornei internazionali in pieno campionato e senza una sua interruzione falsa la
competizione e crea un danno grave e irrrparsbike alla società
Ha ragione in toto