La garanzia Xiaomi è stata protagonista di un’inchiesta AGCM e ora di una multa assegnata alla divisione italiana del brand. Proprio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha stabilito che Xiaomi Technology Italy S.r.l. dovrà pagare una sanzione non certo irrisoria di bene 3,2 milioni di euro. Il tutto perché sarebbe stato appurato il mancato rispetto dei pieni diritti dei consumatori.
Di cosa si accusa Xiaomi Italia
Vediamo più nel dettaglio l’accusa rivolta al produttore ed in particolare alla specifica divisione italiana, in riferimento proprio alla garanzia Xiaomi. Proprio quest’ultima sarebbe stata negata in presenza di difetti del prodotto, anche soltanto estetici. Si parla di casistiche in cui le superfici e un po’ tutte le parti esterne del prodotto hanno presentato dei graffi di dimensioni rientranti tra le seguenti lunghezze: ttra i 5 centesimi di millimetro di larghezza e 5 millimetri di lunghezza. Ancora, l’accusa rivolta al brand è stata quella di aver spesso provveduto alla riparazione dei modelli e non alla loro sostituzione anche solo momentanea con dispositivi provvisori, privando un cliente di un bene necessario. La riparazione sarebbe dovuta essere, in molti casi, tempestiva e non prendere più del tempo necessario.
La multa per la mancata giusta garanzia Xiaomi per i suoi clienti è motivata da un ultimo osservazione messa in luce da AGCM. L’Autorità afferma che la divisione italiana ha preteso le spese di verifica di un prodotto e poi quelle di spedizione nel caso di risultato negativo nella ricerca di eventuali difetti tecnici. La procedura applicata non è affatto ritenuta corretta, in quando l’analisi di un eventuale difetto di conformità spetterebbe sempre al produttore così come i costi di spedizione dei prodotti interessati. Per la cronaca e per il momento non è stata pubblicata alcuna posizione di Xiaomi Italia in merito alla sanzione pecuniaria ricevuta.