Secondo ADOC non ha alcun senso, anzi è del tutto da bocciare, la proposta di rimodulazioni WindTre legate a doppio filo al tasso di inflazione e soprattutto tacitamente accettate dai clienti. L’associazione a tutela dei consumatori ha appena diramato una nota in cui fa presente la sua posizione in merito ad una questione sollevata in questi primi giorni d’estate e opportunamente raccontata sulle nostre pagine.
La proposta del vettore unificato all’AGCOM è stata quella di valutare la possibilità di legare le rimodulazioni WindTre (e magari anche quelle di altri operatori) al tasso di inflazione del nostro paese. Dunque l’ipotesi è che i rincari siano automatici e soprattutto accettati dai clienti in senso tacito, a meno di una qualche procedura proattiva.
In merito alla proposta su riportata si è pronunciata in queste ore ADOC mettendo in risalto l’assurdità di una simile ipotesi. Proprio l’associazione a tutela dei consumatori ha fatto notare come gli stipendi dei lavoratori e pure le pensioni dei cittadini più anziani non aumentino in proporzione al tasso di inflazione di scena nel nostro paese. Un adeguamento al rialzo del costo mensile per la spesa telefonica è dunque del tutto fuori luogo e sarebbe ingiusto e iniquo.
Cosa comunica nel frattempo AGCOM, destinataria della particolare proposta relativa alle nuove rimodulazioni WindTre? Per il momento, l’Autorità tace del tutto ma è prevedibile che il suo sia un diniego assoluto di quanto proposto dal vettore unico e di certo auspicato anche da tutti i suoi concorrenti. La tutela dei cittadini e consumatori resta il fulcro portante dell’attività dell’AGCOM ed è davvero difficile pensare che possa passare un’idea come quella al centro di questo approfondimento. Viviamo un periodo contrassegnato da una fortissima instabilità economica che grava sui nuclei familiari e quanto paventato metterebbe ancora più in difficoltà tante persone.