Un profondo monologo di Marco Mengoni a Le Iene nella puntata di mercoledì 18 maggio. L’artista si è presentato in studio con delle stampelle e ha cantato il nuovo singolo, No Stress. Perché Marco Mengoni ha le stampelle a Le Iene.
Accolto da Belen Rodriguez, ha spiegato che è costretto ad appoggiarsi su una stampella a causa di un piccolo inconveniente che risolverà al più presto. Poi, è tornato in studio per un profondo monologo.
Nel suo monologo, Mengoni ha parlato di vita e di errori, a partire da una personale riflessione sulla sua esistenza.
Marco Mengoni ha riflettuto molto sulla sua vita e sul modo di affrontarla. Ha passato in rassegna momenti di gioia e di dolore per giungere ad una conclusione importante: spesso sta male, ed è colpa sua. Si preoccupa troppo delle aspettative degli altri e rischia di deludere se stesso per soddisfarle.
“Succede… In questi giorni, dovendo stare un pochino fermo, ho pensato tanto alla mia vita: momenti di gioia, dolori, paure, enormi soddisfazioni e poi vuoti, altre gioie, lutti, rabbia e risate. Mi sono chiesto: sono felice? Certo. Mi capita di stare di merda? Ovviamente, a volte sì. Tutti passiamo brutti periodi, ma spesso io sto male per colpa mia: mi capita tutte le volte in cui mi preoccupo delle aspettative che gli altri hanno su di me e cerco di soddisfarle, per non deluderli“, spiega Marco Mengoni.
“E quando mi accorgo che quello che vogliono gli altri non corrisponde a ciò che desidero io e che sto lottando per qualcosa che non ritengo mio, mi sento un co***one“, aggiunge.
Da questo, però, ha tratto un importante insegnamento. Ha imparato che ciò che vogliono gli altri non può essere più importante di ciò che lui stesso vuole per sé, anche e soprattutto perché ognuno è responsabile dei propri errori.
Allora Mengoni aggiunge: “Capita a tutti, credo: ma io ho imparato che quello che vogliono gli altri non può contare più di ciò che voglio io, perché alla fine dei conti ognuno i propri conti li fa sempre e solo con se stesso. E perché gli errori che commetti giustamente li paghi sempre tu“.
L’occasione del monologo a Le Iene è anche quella giusta per parlare di gentilezza e dell’importanza di non porsi in modo scortese. “Chi è gentile è una specie di supereroe”, spiega Mengoni, perché “la vita è un casino, per alcuni è un casino meraviglioso, per altri un gran casino, e per altri ancora un casino insopportabile”.
“È per questo che cerco di giudicare il meno possibile chi mi trovo di fronte e so che molti considerano la gentilezza un sinonimo di debolezza, ma in realtà essere scortesi è molto ma molto più facile che essere educati e per me chi è sempre gentile è una specie di supereroe… Perché, diciamocelo, la vita è un casino, lo è per tutti: per alcuni è un casino meraviglioso, per altri un gran casino, e per altri ancora un casino insopportabile. E quindi l’unica cosa che possiamo fare è cercare di occuparci del nostro casino personale, tentando, per quanto possibile, di non incasinare troppo la vita degli altri“, conclude.