PAGELLE DI MICHELE
Mika 6
Per essere uno che è diventato famoso perché ci diceva che voleva essere come Grace Kelly vederlo lì sul palco, sottotono, dimesso, l’aria vagamente da prete, un Don Matteo che però porta pure male gli anni, non è che mi sembra ci sia molto da essere contenti. E dire che sulla carta era quello con più esperienza su questo fronte, cioè sul fare show internazionali, e che almeno il problema della lingua, a differenza della Pausini, non ce l’ha mai avuto. Poi si mette a cantare le sue canzoni e di colpo cambia pelle, tornando il ghepardo di una volta. Bene. Ma non benissimo.
Alessandro Cattelan 7
Partito in sordina, anche causa copione, nella prima serata, Cattelan si è letteralmente mangiato il palco, dimostrando di essere un conduttore di clase e che, se non gigioneggia troppo provando a fare Jimmy Fallon, potrebbe anche avere un futuro nelle reti generaliste. Bravo.
Laura Pausini 4
Dice che se sottolinei troppo che era vestita e truccata malissimo, una specie di Gina Lollobrigida che non ce l’ha fatta, scivoli nel body shaming. Dice che se sottolinei troppo sul fatto che in mezzo a uno che sembrava un ectoplasma e uno che si mangiava il palco lei si è limitata a gesticolare e urlare, come suo uso, sei il classico sessista che invece che difendere le donne le stigmatizzi. Dice che se sottolinei troppo che in fondo lei lì poteva anche starci, ci mancherebbe, ma nei fatti ha dimostrato di non saper portare a casa la pagnotta sei un rosicone, cioè uno che voleva fare la popstar vestita come Gina Lollobrigida a urlare e gesticolare sul palco del programma più trash dell’anno e invece si limita a scriverne. Quindi niente, posso dire solo che come presentatrice ha fatto cagare, e confermo, a chi la veste e la trucca deve stare molto più sul cazzo di quanto non stia a me, e non si scherza affatto.
Achille Lauro 2
Si dice entrare da qualche parte da Papa e uscirne da Cardinale. Qui l’uscita è stata più da chierichetto. Di fatto, ancora una volta, l’hype che i media nazionali, un filo asserviti al suo ufficio stampa, ma giusto un filo, creano intorno a Achille Lauro si è tramutato in un nulla di fatto, come per le sue sortite sanremesi e i dischi che tira fuori con la stessa cadenza con cui Valentina Nappi mostra il culo. E dire che stavolta invece che saccheggiare Marina Abramovic, come recentemente, o Bowie e tutti gli altri che ha saccheggiato in passato, si era rivolto direttamente a Madonna, che sul toro meccanico ci cantava in tour già nel 2001. Peccato. Sarà per il mese prossimo.
Diodato 8
In molti ci siamo spiaciuti per Diodato, il solo che non ha potuto usufruire del giusto posto conquistato a Eurovision, ricordiamo tutti la sua Fai rumore nell’Arena di Verona deserta, e vederlo lì a cantare con tanto trasporto la sua canzone non poteva che essere il giusto risarcimento per qualcosa che comunque il destino aveva ordito per lui. Grande esibizione, per altro, enfatizzata, come da uso e costume eurovisoniano, dalla coreografia, ma comunque intensa e notevole.
Il Volo 7
Sfiga ha voluto che Gianluca Ginoble risultasse positivo proprio il giorno in cui Il Volo avrebbe dovuto cantare una nuova versione di Grande Amore, in inglese e riarrangiata e prodotta dal maestro Melozzi. Fortunatamente due anni di pandemia ci hanno offerto soluzioni praticabili, e i tre ragazzi, ormai uomini, hanno portato a casa una performance eccellente. Italian style a gogo.
Maneskin 5
I Maneskin hanno vinto l’edizione 2021 di Eurovision, proiettando sul Circo Barnum attenzioni e aspettative decisamente eccessive. Poi hanno fatto il non con la canzone vincitrice, bensì con una brutta cover di Beggin. Normale, credo, che si ripresentino in grande spolvero eseguendo ancora una volta due cover, una dei Nirvana dal titolo Supermodel, anche se l’originale era Smells like teen spirit, e una di Elvis.
Repubblica Ceca: We Are Domi 6
Un pezzo EDM che ti fa muovere il piedino, e anche il culo, e che nella sua estrema tamarraggine ben rappresenta lo zeitgeist di questa rassegna musicale. La cantante è brava nel suo genere, che per intendersi non è il mio.
Romania: WRS 2
La partecipazione di WRS a Eurovision per la Romania ci dice due cose. Primo, l’idea vagamente arretrata che abbiamo della Romania, perché noi abbiamo un’idea abbastanza arretrata della Romania, diciamocelo, è evidentemente mal riposta, almeno per quel che riguarda l’accettazione dell’omosessualità. Secondo, se la rappresentazione statistica che Eurovision da della comunità LGBTQ+ fosse reale, credo, la DDL Zan non avrebbe avuto ragion d’essere in Italia, come nel resto del continente. Così non credo sia, per entrambi i punti, e la canzone di WRS resta comunque una fetenzia che spingerebbe a votare contro Zan anche Grillini.
Portogallo: Maro 6,5
Un brano che, se fosse possibile, prova a ripercorrere la strada già battuta da Salvador Sobral anni fa, quando cioè andò a vincere Eurovision. Una canzone lieve, d’atmosfera, assolutamente distante anni luce dal trash altrimenti presente a secchiate, cantato da una artista dotata di talento, seppur evidentemente a disagio in mezzo a questo circo.
Finlandia: Rasmus 6,5
Un power rock ben fatto, che nulla ha da invidiare alla Zitti e buoni che l’anno scorso è valsa la vittoria ai Maneskin. Quindi una canzone che lascia il tempo che trova, ma che rispetto alle cagate che si sono sentite durante tutta questa edizione sembra quasi decente.
Svizzera: Marius Bear 4
Voce calda, incautamente accostata a Louis Armostrong da un costantemente sopra le righe Malgioglio, il cantante che rappresenta la Svizzera presenta un brano d’atmosfera, elegante e caldo, poco avvicinabile invero alla narrazione che vuole l’artista solitamente dedito al busking. Nei fatti un brano che non lascerà nessun segno, come in effetti succederà, spero, al resto dei brani in gara.
Francia: Alvan & Ahez 8
So che ora sembrerà che io sia mosso da spirito antipatriottico nel dire che trovo la canzone dei francesi decisamente azzeccata, una techno che si mescola con un canto folk, evocando alla mia memoria il Pippero (è un grande complimento, questo), roba di alta qualità. Certo, non la ascolterei senza che qualcuno me lo imponesse con la violenza, ma qui dentro questo circo è tanta roba.
Norvegia: Subwoolfer 6,5
Ai paesi scandinavi, anche quest’anno, dopo i Lordi, il compito di portare maschere e stravaganza sul palco di Eurovision 2022. Una canzone da ballare, certo, in cui si parla, non si sa bene perché, di lupi che vogliono mangiare banane, e da lupi giallo fluo sono in effetti vestiti i componenti della band, due, e i ballerini. Qualcosa di estremamente irrilevante, che almeno, però, la il merito di farci muovere i piedi mentre sbattiamo ritmicamente la testa su un muro.
Armenia: Rosa Linn 4
Un country pop che, diciamolo, suona assai poco originale e, soprattutto, punta molto più sulla coreografia e scenografia che sulla qualità del brano. In buona compagnia di buona parte dei concorrenti in gara, dirà qualcuno, senza che questo migliori però la situazione.
Italia: Blanco e Mahmood 5
Facciamo a intenderci, rispetto al 99% delle canzoni in gara Brividi sembra un capolavoro assoluto. Il che, detto tra noi, mi indurrebbe a chiosare con un fragoroso “e grazie al cazzo”, perché essere più alti in mezzo a dei nani non è una faccenda poi così difficile o rilevante. Nei fatti loro sembrano scazzati, vai a capire se tra loro o verso la competizione. Mahmood stona, e anche quando non stona, ne parlavo a Sanremo, mi provoca l’orticaria, ma qui stona, e anche parecchio. Blanco no, ma questo è un duetto, e stavolta gira male. Fatto che rende una canzone che si regge tutta sull’interpretazione meno forte di quanto non sia, e stiamo parlando di un nano non eccessivamente alto.
Spagna: Chanel 9
A occhio la cantante della Spagna, unica a esibire un tanga e a muoversi sinuosa sul palco, una sorta di Rosalia che ha impattato su Shakira, ha preso i voti dalla Svezia, o almeno dalla sua cantante, che ha elevato a suo motto “viva la figa”. Ha preso anche i miei, e non solo per il culo e la sinuosità. Se proprio si deve votare il kitch, credo, che sia kitch ben confezionato.
S10- Olanda 6
Una canzone pop ben cantata. Una canzone pop senza infamia e senza lode. Che a Eurovision 2022, o più in generale a Eurovision, è il massimo complimento spendibile.
Ucraina: Kalush Orchestra 5
I vincitori annunciati di Eurovision si presentano con una buffa canzone che mescola un ritornello folk, e di un folk ai nostri orecchi estremamente bizzarro, con quel piffero (che a un certo punto sembra quasi venga suonato infilandoselo in una narice, anche se all’ultimo, purtroppo, si opta per la bocca) e le strofe rappate. Una roba che in natura nessuno vorrebbe ascoltare, e che per certi versi ci dice quanto in effetti l’Ucraina non sia poi così vicina come ci stanno facendo credere. Ovviamente, vvisto il voto che gli ho dato, Rondolino mi includerà in una qualche lista di proscrizione. Alla fine hanno ovviamente vinto, il culo della Spagna più di così non poteva, credo.
Germania: Malik 4
Il tipo sembra un mix tra Justin Bibier e un cantante crossover, che per intendersi è quel genere che andava di moda una ventina di anni fa e passa, nel quale si mescolava rock e rap. Riconoscendo quindi a Eurovision la capacità di far finta che questi venti e passa anni non siano mai trascorsi, i 90s sono presentissimi, viene da chiedersi che minima chance di avere una vita fuori da quel palco questa canzone possa avere, come anche il suo interprete.
Lituania: Monika Liu 5
La cantante della Lituania è dotata di un certo fascino d’altri tempi. Schiena in bella vista, occhi cerulei. Canta in francese, per ragioni che sfuggono alla logica. Ah, sì, perché purtroppo canta pure.
Azerbaijan: Nadir Rustamil 3
Un tempo ci insegnavano a rispondere a chi ci urlava contro “non è che se alzi la voce hai ragione”. Ecco, credo che in Azerbaijan non ci sia una tradizione simile, perché Nadir, che parte piano piano nel cantare un canzone che indurrebbe a tirarsi un colpo in testa anche a Jovanotti, a un certo punto opta per cambiare strada e inizia a urlare come un pazzo, e per di più lo fa su una canzone che è un inno all’enfasi, e anche qui, non è che enfatico sia esattamente un complimento.
Belgio- Jeremie Makiese 4
Bella voce, soul, prestata a una canzone a metà strada tra urban e pop che nulla ha di interessante da dire, se non che a volte avere una bella voce non basta a dire qualcosa di rilevante.
Grecia: Amanda Tenfjord 3
Che i Greci abbiano una lieve difficoltà a gestire le dosazioni di enfasi nelle loro canzoni, a questo punto, è certificato UE. Peccato che a farne le spese, seppur per un paio di minuti, poco più, siamo stati noi.
Islanda: Sigga, Beta, Elìn 4
Le Dixie Chicks islandesi si presentano in tre, anche se una sembra più intenta a fare il gioco dei mimi che a cantare. Il risultato è gradevole, ma stiamo parlando di quel tipo di gradevolezza che si prova quando, dopo aver sboccato per circa mezzora, finalmente, sentiamo salire l’ultimo fiotto di vomito, col sollievo che saperlo ultimo porta con sé. In un mondo normale neanche sotto tortura ascolteremmo una di queste canzoni, ma se proprio dovessimo farlo, ecco, questa fa meno male delle altre.
Moldavia: Zdob şi Zdub & Fraţii Advahov 6
Si comincia citando i Ramones e la lore Blitzkrieg Bop, e uno dice, “oh, era ora”. In realtà non arriva neanche alla acca che la canzone diventa una roba inascoltabile, come se Bregovic avesse deciso di fare letteralmente la parodia di se stesso, vestendosi per di più da pagliacci. Una specie di incubo tipo quando la sera mangi pesante e vai a dormirci sopra convinto che quel bruciore di stomaco poi passerà. Però fanno ridere.
Svezia: Cornelia Jakobs 8,5
Andate su Instagram e seguite la cantante che rappresenta la Svezia. Non potrete non notare che la frase che ha scelto come descrizione recita, serafica, VIVA LA FIGA. Tanto basta. Ah, la canzone, pop, è anche molto ben fatta, del resto è svedese.
Australia: Sheldon Riley 6
Il tipo si veste come Elsa di Frozen, occultando però il volto come Miss Keta. Fin qui niente di strano, siamo al grande circo Eurovision. Lo fa però presentando una canzone che è esattamente come una canzone di Frozen, cantata come chi cantava la canzone di Frozen, niente Miss Keta in vista. Una canzone che ha scritto quando aveva nove anni, e su questo, spero, indagheranno le autorità competenti. Comunque bravo è bravo.
Gran Bretagna: Sam Ryder 4
Il tizio che rappresenta la Gran Bretagna, storicamente destinato a sbattere i denti nell’ostilità altrui, è simpatico e solare, fatto che lo rende un inglese anomalo. È anche una specie di vichingo, fatto che avrà indotto almeno gli scandinavi a fare il tifo per lui. Canta in falsetto, bene, ma sempre in falsetto, ottenendo dopo venti secondi il risultato di aver rotto i coglioni. Però è simpatico e solare, e sembra un vichingo.
Polonia: Ochman 3
Se vi chiedete come si dice neomelodico in polacco, ecco, credo si dica Ochman. E credo anche che abbiate una qualche turba psichica, perché, mi chiedo, che cazzo ve ne dovrebbe mai fregare di come si dice neomelodico in polacco? Comunque, tra neomelodico e lirico Ochman si presenta sul palco pettinato come Big Jim e con una canzone che farebbe risalire i testicoli lungo i dotti dai quali scendono nelle prime settimane di vita a chiunque, me compreso.
Serbia: Kanstrakta N.C.
La Serbia si gioca la carta della performance artistica, nel senso di qualcosa che esula prettamente l’aspetto musicale puntando ai musei. Il risultato è spiazzante, e non si legga queste parole con gli occhiali rosa di chi vuole vederci qualcosa di buono, quanto piuttosto dell’incomprensione. Resta comunque una delle cose più affascinanti viste su quel palco. Incomprensibile ma affascinante.
Estonia: Stefan 4
Si è letto, nei sottopancia che corrono durante le esibizioni, che Stefan, qui, anni fa è stato eletto Mr Estonia. Il fatto che mentre cantava io mi sia concentrato a leggere quelle sciocchezze scritte in corpo anche piuttosto piccolo dicono molto sulla qualità della sua esecuzione e anche sulla canzone scelta per la gara: due coglioni così.
PAGELLE LUCIA
Mika 5
Bene l’abito rosa, ma a parte quando ha cantato, dove è stato come al solito bravo, non ha fatto nulla di significativo. Non pervenuto.
Alessandro Cattelan 8
Alessandro Cattelan, forse per l’esperienza accumulata a X Factor, è dei tre conduttori di Eurovision quello che appare più sicuro di sé e disinvolto. Certo, niente a confronto di quando conduceva il talent di Sky, dove almeno aveva il tempo per dire qualche frase di senso compiuto.
Laura Pausini 4
Semplicemente sembrava una Winx, lì a cambiarsi vestiti più che a parlare. Col risultato che alla fine è arrivata alla trasformazione suprema delle Enchantix, giusto un attimo prima di avere un malore e scomparire per un po’ dalla scena.
Repubblica Ceca: We Are Domi 5
Capita a volte di sentire una canzone e confonderla per un’altra, il problema è quando succede a una cantante poco conosciuta con una star famosa in quasi tutto il mondo.
Questo mi è successo ascoltando l’inizio di questa canzone, dai primi 10 secondi subito l’avevo collegata a Titanium di Sia e David Guetta, diciamo non una canzone esattamente sconosciuta.
Lei non ha una brutta voce, ha anche ballato durante l’esibizione, ma non è bastato a aggiudicarsi una sufficiente.
Romania: WRS 7
Il voto è al 90% per la performance, non che non abbia una bella voce, per carità, ma mi ha conquistata con il cambio di outifit, il ballo spagnoleggiante e sensuale e l’allegria del cantante e dei ballerini.
Questa canzone non è il mio genere, ma la vedo perfetta sulla spiaggia in un locale reggaeton
Portogallo: Maro 4.5
Spesso mi ritrovo di notte, quando non dormo, mi ritrovo a guardare video che parlano di crimini e argomenti esoterici, tipo Supernatural o Good Omens, guardando quest’esibizione mi sembrava di essere all’interno di uno di quei video, di una seduta spiritica di streghe che cantano e fanno riti tutte in cerchio.
La canzone inoltre non mi è piaciuta particolarmente, un po’ troppo lagnosa e ripetitiva.
Finlandia: Rasmus 7
Sono rimasta sbalordita ritrovando davanti a me il cantante che era la fusione di It, con il suo impermeabile giallo e un palloncino giallo, al posto che il classico rosso, e i Tokyo Hotel nel 2004, specialmente i capelli.
Uno di quegli incroci chde non ti immagini ma che alla fine funzionano e anche bene.
Il chitarrista della chitarra elettrica strepitoso, questo rock metal mi ha convinta.
Svizzera: Marius Bear 5
Non vedevo Niall degli 1D da quando ero in terza media e òle mie compagne di classe gli fangirlavano dietro, ma oggi, eccolo sul palco a Torino.
Voce non male, ma la canzone sentita e risentita, niente che rimane in testa.
Bello però il dettaglio dei cuori spezzati a terra e sul suo viso.
Francia: Alvan & Ahez 9.5
Sì, lo so, sono Italiana, nata in Italia, da una famiglia Italiana, studio in Italia, per lo spirito patriotico (che, spoiler: non ho) dovrei ripudiare la Francia a priori, dire che fa schifo e che sono brutti e cattivi, ma devo confessarlo io parteggio per loro, tifo per loro.
Il canto in bretone, la performance con il fuoco, le tre cantanti e il cantante polistrumentista, la ballerina strepitosa e la tecno di sottofondo mi hanno stregata. (non intendo di essere diventata come la cantante del Portogallo)
Io amo la tecno, e quando posso nella stagione estiva la vado a ballare volentieri, mi immagino già lì, in un bel parco, con amici, la gente che balla, la birra fresca e la loro canzone in sottofondo.
Norvegia: Subwoolfer 9
Vi ricordate The Fox, il brano di Ylvis, quella canzone che fa “What the fox say?”
Ecco, quella canzone del 2013, che aveva spopolato e che durante la mia seconda media non si ascoltava altro che quella, era diventato un po’ un tormentone, era fatta da un norvegese.
Ed ecco qui, che nel 2022, troviamo sul palco dell’eurovision un gruppo di cantanti e ballerini norvegesi che rappresentano la loro nazione con un inno ai lupi che mangiano le banane, tra l’altro travestiti anch’essi da lupi.
Posso solo dire che mi hanno conquistata e che abbiamo tutti compreso che la Norvegia ha un problema ha differenziare la musica dagli animali.
Armenia: Rosa Linn 6
La cantante dell’Armenia vestita tutta di bianco, su un letto bianco, con una chitarra bianca che strappa delle pareti anch’esse bianche sotto le quali troviamo le parole della canzone descrivono benissimo questa performance, bianca, anomala, insipida.
Italia: Blanco 8 e Mahmood 4
A Sanremo alla medesima canzone ho dato 9, ci tengo a precisarlo.
Questa canzone per me è strepitosa, Blanco ha una voce incredibile, il testo è bello, la melodia è toccante, Michelangelo a fare le basi è bravissimo, non ci sono dubbi.
Io amo la musica da quando sono piccola, merito di mio padre che mi ha sempre fatto ascoltare belle canzoni in macchina, a casa, ovunque, e io ho portato avanti questa passione crescendo, andando a concerti, comprando cd, ascoltando mille canzoni e album prima sul mio mp3 e successivamente sul mio cellulare.
Spesso, come un po’ tutti, associo un ricordo a una canzone, una scena, un momento, una persona.
Questo è accaduto con Brividi, che mi ascoltavo e la cantavo sempre in macchina con una persona a cui volevo sempre bene.
Quindi a questa canzone sono molto legata e mi ricorda dei bei momenti, proprio per questo confidavo in una bella performance.
Questa aspettativa è stata altamente delusa, ma non da Blanco, che ha fatto un’esibizione incredibile e per i suoi 19anni ha tenuto il palco in una maniera allucinante, il problema era Mahmood, che ha stonato tutto il tempo. Tutto il tempo.
Spagna: Chanel 8
Lei iconica.
Uscita da “Il Segreto” tiene il palco da vera regina, con un balletto incredibile e dei ballerini bravissimi.
Questa canzone è perfetta per l’estate, la spiaggia e un mojito.
S10- Olanda 8
Faccio ventun anni quest’anno, vedere una ragazza della mia medesima età, mantenere il palco con questa scioltezza, questa espressività e questa voce bellissima, senza mai steccare, mai titubare, mai farsi prendere dall’emozione, come sarebbe stato più che legittimo.
La voce era impeccabile, e questa è sicuramente una di quelle canzoni che mi ascolterei in una giornata di pioggia mentre prendo un mezzo e mi faccio prendere dalla malinconia.
Bravissima.
Ucraina: Kalush Orchestra 8.5
Per un attimo ho temuto la paraculata generale di dare tutti i 12 punti all’Ucraina solo per la guerra, come segno di solidarietà, che detto sinceramente sarebbe stato davvero di cattivo gusto, oltrechè inutile e solo un grande gesto di pietismo, che non è che sia il massimo.
E non penso che la vittoria dell’Eurovision faccia cessare immediatamente la guerra.
Invece, per fortuna, non è andata così, ovvero, loro hanno fatto una buonissima esibizione e i punti non li hanno ricevuti da tutti a gratis, anzi per buona parte non ne hanno preso neppure uno inizialmente.
Io so già il ritornello a memoria.
Ha unito il folk al rap, GENIALE.
Non saprei come altro definirlo.
Vestiti con vestiti tipici, cappellini in faccia, suonando anche il piffero.
Concludono l’esibizione con un balletto hip hop a terra, che direi che per tutto ciò è il finale perfetto.
Germania: Malik 5
Il povero Justin Bieber tedesco, che ci porta un pop tedesco, che sinceramente mi ha fatto parecchio ridere, perché il tedesco non è una delle classiche lingue che ti aspetti di ascoltare in una canzone pop.
Detto questo a me non è piaciuto ma sicuro non meritava di riceve zero punti.
Lituania: Monika Liu 8.5
Lei una femme fatale con tutte le carte in tavola, il taglio con il caschetto nero, la sensualità mentre canta, l’abito alla Marilyn Monroe, la canzone in francese, la delicatezza nei gesti e nei movimenti, a me ha conquistato.
E’ una canzone che mi ascolterei, ma che soprattutto vedo bene cantata dal vivo in uno di quei ristoranti chic con la musica live.
Brava.
Azerbaijan: Nadir Rustamil 8.5
Ho sempre guardato Grey’ Anatomy e posso dire con certezza che questa potrebbe benissimo essere una di quelle classiche canzoni che ti pupi sentire in un episodio struggente in cui uno dei protagonisti muore, perché oggettivamente in Grey’s Anatomy muoiono tutti.
Lui sdraiato mentre canta, mentre canta questa canzone melodica, triste, lenta che sembra possa cullarti, ditemi che non è perfetta per uno di quei momenti?
Belgio- Jeremie Makiese 6
Canzone niente di che, e posso confermarlo facendovi presente che l’unica cosa che mi è rimasta impressa è il balletto costituito da ballerini vestiti tutti di nero che si muovono tutti uguali come fossero dei burattini.
Per quanto la voce non fosse brutta a me non ha lasciato nulla.
Grecia: Amanda Tenfjord 7
Adele, seduta sulla sedia, vestita di bianco che canta con voce angelica.
Decisamente brava, soprattutto sono rimasta colpita che fosse anche a suo agio sul palco, giovane e che fosse anche una studentessa di medicina.
Sì sono beccati parecchi punti, e sono felice per questo.
Detto questo però mi è sembrata una copia di Adele, niente di negativo, ma ancora niente di costruito sulla sua personalità.
Islanda: Sigga, Beta, Elìn 7
Quattro fratelli.
Tre sorelle che cantano e il fratello che suona.
Loro polistrumentiste, vestite da hyppie cowgirl.
La canzone non mi è dispiaciuta, anzi, ma il voto è tutto perché mi hanno portato indietro ai tempi di Hanna Montana, perché loro sono decisamente gemelle del padre di Miley Cirus.
Moldavia: Zdob şi Zdub & Fraţii Advahov 9
La canzone parla di un treno che finalmente collega la Moldavia e la Romania.
Questa canzone mi ha trasmesso allegria, il cantante com gli occhiali da sole, saltellanti, ballando e suonando la fisarmonica, vestiti con abiti tipici, mi hanno fatta sentire un po’ in una festa di paese, con musica dal vivo e panini con la salsiccia, e se la musica riesce a trasmetterti le emozioni e a trasportarti in un posto possono dire di aver vinto.
Sono contenta che almeno da casa siano riusciti a beccarsi i punti che meritavano.
Svezia: Cornelia Jakobs 9
Lei carichissima, brava, con energia, che parte seduta e poi si mette a ballare via via che la canzone prende piede.
La performance bellissima, la voce incredibile e lei simpatica, sorridente, che trasmette vita.
Ma soprattutto mi ha catturata la sua bio su Instagram, “viva la figa”, bisogna prendere la vita con questa filosofia.
Australia: Sheldon Riley 9
Ha scritto questa canzone a 9 anni, detto sinceramente è riuscito a mandarmi in crisi da dietro uno schermo della televisione, ma detto questo, un talento incredibile.
La performance era più che ottima su tutto, non solo a livello canoro, che ha funzionato benissimo, avendo una voce bellissima e molto delicata, ma anche a livello di show, sa stare sul palco, commuove, si presenta con questo abito bellissimo ed enorme, da spos*, bianco, lungo, maestoso, con una corona in testa che pendeva gioielli sul viso e sulle mani, che alla fine si è tolto a fine esibizione in modo teatrale, ha ricevuto solo due voti da casa, ma si può ammettere che la gente da casa non ne capisce niente, perché questa è stata una performance in tutta regola con la P maiuscola.
Gran Bretagna: Sam Ryder 7
Lui bravo, un artista, si vedeva, buona tenuta sul palco, un abito bello e raggiante, che gli donava, questa presenza scenica, dettata anche dal suo aspetto armonioso, un po’ da vichingo con questa chioma lunga e rossiccia e sempre molto solare, che cattura il pubblico e lo abbiamo notato, dato che è arrivato secondo sia grazie ai voti degli altri paesi, sia grazie ai voti da casa e nonostante la sconfitta ha mostrato un grande spirito sportivo rimanendo comunque solare e gioviale.
La canzone orecchiabile, ma nulla di troppo eccezionale.
Polonia: Ochman 6
L’idea di unire il pop a un ritornello lirico è un’ottima idea, assolutamente.
In più lui la tecnica della lirica la ha, studiando canto lirico da privatista.
L’idea mi ha colpito, è originale e accattivante e lui ha una bella voce, peccato la canzone sembri un qualcosa di goà sentito, che per un motivo o per un altro non rimane in testa.
Serbia: Kanstrakta 8
La Serbia porta un’esibizione a tutti gli effetti, una sorta di rito religioso, con la sua canzone mens sana in corpore sano, che lei canta mentre si lava le mani con il sapone in una bacinella e intorno a lei un coro in cerchio si toglie e mette l’asciugamano dalla schiena.
Estonia: Stefan 5
Stefan, vorrei dire qualcosa di profondo su di lui e la sua esibizione ma devo ammetterlo mi sono distratta a circa 30 secondi dall’inizio quando tra le scritte a lato compare il fatto che sia stato aggiudicato come uomo più sexy dell’anno, in Estonia, nel 2020.
Non so perchè abbiano dato rilievo a questa notizia, non so perché votino l’uomo più sexy dell’anno, in Estonia, so solo che il povero Stefan è passato solo per quello ai miei occhi e agli occhi, di, suppongo, molti spettatori.
La canzone non mi è piaciuta, forse la scritta era una tattica dell’Estonia per distrarre l’attenzione? Può essere.
Nulla da fare, la Pausini sembra essere un vero e proprio cruccio, per Monina. Questi, puntualmente. dall’alto di traguardi editoriali/giornalistici sempre più straordinari, non commenta, ma ci lascia una bella serie di offese gratuite e volgarità, che non sono sessiste, non sono da rosicone, semplicemente non sono all’altezza di chi si dice giornalista, o articolista, o opinionista, faccia un po’ lui.
Il problema qua sei tu non certo Monina unica voce libera in un settore di lecchini e parassiti