Luciano Spalletti è rimasto vittima di un disgustoso attacco al suo patrimonio ed alla sua sicurezza. Mani ignote, utilizzando però la stessa tecnica di comunicazione praticata da gruppi del tifo organizzato, hanno vergato uno striscione infame contro Spalletti. Gli autori, al momento che non hanno ancora avuto il coraggio di palesarsi, hanno invitato Spalletti a lasciare Napoli promettendogli in cambio la restituzione di un’autovettura rubata al tecnico azzurro lo scorso autunno (leggi di più)
L’episodio è di straordinaria gravita. Un’ulteriore prova dell’imbarbarimento dell’ambiente che circonda la formazione di Luciano Spalletti. L’anonimo e minaccioso striscione nulla ha a che vedere con il sano e legittimo diritto di critica nei riguardi dell’allenatore, della squadra, del Presidente.
Gli striscionisti, ripeto utilizzando la medesima tecnica di altre comunicazioni analoghe precedenti, minacciano Luciano Spalletti quasi compiacendosi di poter rimediare al furto dell’autovetture con il più delinquenziale “cavallo di ritorno”. Questa non è goliardia ma una feroce intrusione nella serenità di vita di Luciano Spalletti che di certo sarà turbato dalla frase oscena scritta nei suoi riguardi. Lo stesso presidente Aurelio De Laurentiis segue con non poca preoccupazione gli sviluppi della situazione.
Ho subito vari furti in vita mia. Non c’è da scherzare su di un crimine che lede non soltanto la tasca ma anche la tranquillità. Lo striscione è stato rimosso, ma nel frattempo la fotografia della scritta ha fatto il giro del mondo sollevando grande attenzione tanto mediatica quanto social. Luciano Spalletti si ritrova al centro della bufera. E non sarà facile continuare a lavorare in queste condizioni. Purtroppo nel contempo è partito anche un massiccio sputtaNapoli al quale è urgente porre rimedio.
In questi casi chi tace acconsente. Io sto dalla parte di Luciano Spalletti al quale esprimo totale solidarietà. Mi attendono che facciano altrettanto tutte le componenti della galassia del tifo azzurro contribuendo altresì ad individuare e punire i responsabili di uno scempio che offende la cultura sportiva della città e la sana passione dei tifosi.
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Un gesto delinquenziale merita una risposta ferma. Nessuna considerazione
È uno striscione che va molto oltre fino a brutti ricordi “FERLAINIANI”…Gli autori di questo ignobile striscione hanno stavolta (e consentitemi il francesismo così che questi delinquenti capiscano dal momento che c’è il rischio che non conoscano la lingua) hanno pisciato fuori dal vaso e grazie a Dio non tutti la pensiamo allo stesso modo. Sono lontani anni luce dai veri tifosi organizzati degli anni 90 che vinsero lo scudetto come miglior tifoseria d’Italia. Maradona disse una volta che per vincere lo scudetto tutti devono essere da scudetto dalla squadra a tutto l’ambiente compresi i giornalisti ed i tifosi, a questo punto soprattutto certi tifosi non lo sono più da tempo , e lo dico io che ogni domenica sono allo stadio facendo con mio figlio 200 km per vedere il Napoli. Sarebbe tutto diverso se lo striscione avesse avuto come soggetto anche i calciatori soprattutto anche loro colpevoli di lassismo nel momento cruciale della stagione, appunto come certe frange di tifosi che fino a Natale hanno protestato non venendo allo stadio… Spalletti ha le sue colpe ma tutti un po’ abbiamo le nostre colpe perché siamo mancati nello stesso momento contemporaneamente!
Uno striscione indegno che oltretutto fa riferimento ad un reato subito è veramente da vigliacchi e meschini…
Attendiamo la presa di distanza dei gruppi organizzati altrimenti questa situazione ci porterà indietro di 40 anni…
Intanto io mi dissocio e chiedo scusa al Mister, speriamo lo facciano gli altri.
La gentaglia deve essere messa ai margini, lo sport non deve appartenere a questi individui