Sappiamo che il canone RAI verrà scorporato dalla bolletta della luce a partire dal 2023 in quanto ritenuto onere improprio da caricare su un’utenza che fa capo ad un altro servizio. Eppure, secondo quanto riportato da ‘telefonino.net‘, all’orizzonte potrebbe affacciarsi un’ipotesi a dir poco agghiacciante. Si parla, infatti, di un aumento sostanzioso della tassa radiotelevisiva italiana, in cui francamente noi crediamo poco, anche se ci è sembrato comunque giusto informarvi a riguardo.
Secondo alcuni esperti, per combattere il fenomeno dell’evasione fiscale che tornerà in auge nel momento in cui il canone RAI verrà scorporato dalla bolletta della luce, si starebbe pensando ad un incremento sostanzioso del tributo. Del resto, in Europa l’equivalente del canone RAI è molto più esoso: in Austria i cittadini versano dai 250 ai 280 euro l’anno, fino ad un tetto massimo di 320 euro (non si tratta di un importo fisso, ma variabile, in base al reddito familiare). Nel Regno Unito, invece, la tassa è di 145,50 sterline (circa 175 euro l’anno). In Francia e Germania il canone TV ammonta rispettivamente a 133 e 215 euro. Il canone RAI, rapportato agli equivalenti della tassa prevista negli altri Paesi a noi prossimi, è decisamente più basso, come è anche vero che gli stipendi all’estero sono sensibilmente più alti.
Ci pare assurdo che il canone RAI possa essere apportato a quasi 300 euro l’anno (attualmente l’importo da versare è di 90 euro), ma una cosa è certa: lo scorporo dalla bolletta elettrica avverrà a partire dal 2023, anche se non sono ancora state chiarite le future modalità di riscossione (ad un certo punto si era anche ipotizzato la tassa potesse essere proprio cancellata), sebbene qualcuno abbia già parlato del suo possibile inserimento nel 730. Come potete vedere, se ne sentono di cotte e di crude.