Pálpito di Netflix è la rivelazione di aprile nel catalogo dello streamer. Non perché sia imperdibile, ma perché è riuscita a raggiungere in pochi giorni il primo posto tra le serie più viste in Italia. Un riscontro che fa il paio con quello ottenuto nel resto del mondo, visto che il giorno seguente al debutto, avvenuto lo scorso 20 aprile, la serie colombiana era già entrata nella top10 su Netflix negli Stati Uniti, conquistando il primo posto tra le più vista in Colombia, Cile, Perù, Venezuela e Polonia.
Pálpito ha scalzato rapidamente dalla vetta della top10 italiana Anatomia di uno Scandalo, l’elegante miniserie inglese con Sienna Miller e Michelle Dockery (qui la nostra recensione). Ideata e scritta dal venezuelano Leonardo Padrón, la serie è girata e ambientata a Bogotá. Padrón è molto noto per i suoi thriller, come Cosita Rica o La mujer Perfecto, due romanzi che hanno avuto un enorme successo in Venezuela. Nel caso di Pálpito, il thriller incontra il genere soap-opera mescolando la trama d’azione legata al traffico d’organi e il melodramma relativo alle storie dei protagonisti.
Pálpito è la storia di Simón, la cui moglie viene uccisa perché il suo cuore possa essere rivenduto sul mercato nero degli organi e trapiantarlo a Camila, una donna sposata con un uomo benestante e potente. In cerca di vendetta, Simón entra nel pericoloso mondo del traffico di organi, avvicinandosi alla donna che ha ricevuto il cuore di sua moglie: gli eventi lo portano ad innamorarsi di Camila, in cui riconosce tratti umani che gli ricordano la moglie. La scoperta della verità metterà entrambi in pericolo.
Pálpito ha per protagonista Michel Brown (Parot, Pasión de Gavilanes ) nei panni di Simón, forse il più internazionale dei volti del cast: al suo fianco María Fernanda Yepes (Desiderio Oscuro) è nei panni di Camila, Sebastian Martinez (Rosario Tijeras) è nei panni di Zacarias e Ana Lucía Dominguez (Che Fine ha Fatto Sara?) interpreta Valeria.
Pálpito gioca su due binari: da un lato la trama investigativa di Simon, dall’altro quella che indaga le sensazioni di una persona che riceve un organo e vive grazie ad esso, con ciò che ne consegue in termini di sentimenti, percezioni e connessioni col donatore. Il dilemma morale ed etico che viene proposto dalla serie è fino a che punto ci si possa spingere per amore di una persona. Non è chiaro se avrà o meno una seconda stagione, ma a giudicare dai risultati Netflix potrebbe annunciarne presto il rinnovo.