“Assurdo e vano è sopra i morti il pianto”: con questo verso del poeta greco Stesicoro il direttore artistico Roberto Andò ha presentato la quinta edizione del Pompeii Theatrum Mundi, la rassegna estiva del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale organizzata con il Parco Archeologico di Pompei, diretto da Gabriel Zuchtriegel, in collaborazione con il Campania Teatro Festival guidato da Ruggero Cappuccio. “Sono parole che si attagliano perfettamente al nostro sentimento di oggi, mentre a due passi da noi, in Ucraina – ha spiegato Andò – si contano le vittime di una guerra terribile e assurda, una guerra che, come tutte le guerre, mortifica e offende il sentimento dell’umano”. Il direttore artistico ha voluto sottolineare che è proprio a questo sentimento dell’umano è dedicato il festival Pompeii Theatrum Mundi che ogni anno riempie con successo il Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei, stavolta al via dal 17 giugno al 16 luglio 2022.
In programma quattro spettacoli che coniugano linguaggi e generi diversi: la danza con Gloria di Josè Montalvo, l’opera per musica e film con Oh the believe in another World. Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič di William Kentridge,la tragedia con Ifigenia in Tauride di Euripide per la regia di Jacopo Gassmann e la commedia con Le due regine di Elena Bucci e Chiara Muti. “Tutti questi testi si impegnano a raccontare, con sguardi e intenti originali – sottolinea Andò – quell’autorevolezza dell’umano che la Storia sembra a ogni costo voler irridere e calpestare”.
In uno scenario sempre incantevole e suggestivo, con i colori del tramonto che avvolgono gli scavi archeologici e il palcoscenico naturale del teatro antico, si susseguiranno quattro importanti rappresentazioni con artisti e registi del panorama nazionale e internazionale, a partire da venerdì 17 giugno e in replica il sabato 18 giugno. “Anche per questa edizione Pompei ospiterà una rassegna di prestigio in grado di valorizzare la quinta naturale del Teatro Grande, nel pieno rispetto del contesto archeologico” ha detto Gabriel Zuchtriegel, direttore generale del Parco Archeologico di Pompei.
L’apertura della rassegna è affidata alla prima italiana di GLORIA / La vita è una festa, la nuova opera di Josè Montalvò, 68enne coreografo francese che firma anche scenografia e ideazione video. Una numerosa, eterogenea compagnia di 16 danzatori interpreti di un autentico inno alla gioia: «In essi si legge questa utopia vivissima – dice Josè Montalvo – e cioè celebrare incondizionatamente la parte luminosa dell’umanità».
Il secondo spettacolo (24 e 25 giugno) in programma si intitola “DUE REGINE: Mary Stuart vs. Elizabeth Tudor / Elizabeth Tudor vs. Mary Stuart”, elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione di Elena Bucci e Chiara Muti,da un’idea di Elena Bucci. Due riconosciute attrici e registe della scena italiana interpretano le regine Mary Stuart ed Elizabeth Tudor, “incatenate l’una all’altra in un eterno duello: due regine, due donne, due religioni, due temperamenti opposti, due segni zodiacali in contrasto, due visioni della politica, della vita, dell’amore, due destini. La vita dell’una significa la morte dell’altra: pur di vincere si ricorre alla guerra e all’intrigo, viene sacrificato ogni sussulto di pietà, ogni possibile misericordia”. Una produzione Le belle bandiere in collaborazione con Campania Teatro Festival, con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Russi.
Proseguirà in prima assoluta italiana (29 e giovedì 30 giugno) la nuova creazione firmata dall’artista sudafricano William Kentridge dal titolo OH THE BELIEVE IN ANOTHER WORLD. Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič eseguita dalla Luzerner Sinfonieorchester diretta da Michael Sanderling.
Tra i maggiori maestri dell’arte contemporanea, qui fonde elementi onirici ed elementi storici per riflettere sul colonialismo, sullo sfruttamento, sul capitalismo. Kentridge ha realizzato l’opera su commissione della Luzerner Sinfonieorchester (Lucerna) che lo ha incaricato di creare un film basato sulla Sinfonia N° 10 di Dmitrij Šostakovič composta nel1953, anno della morte di Stalin, “passata alla storia come la resa dei conti del compositore con lo stalinismo nel suo insieme e, specialmente nel secondo movimento, il grottesco ritratto musicale del tiranno in occasione della morte”.
La rassegna si concluderà il 15 e 16 luglio con lo spettacolo IFIGENIA IN TAURIDE di Euripide, con la traduzione di Giorgio Ieranò e la regia di Jacopo Gassmann, con interpreti Anna Della Rosa, Ivan Alovisio, Massimo Nicolini, Alessio Esposito, Stefano Santospago, Rosario Tedesco, Anna Charlotte Barbera, econ il Coro di schiave grechecomposto da Luisa Borini, Gloria Carovana, Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Crivelli, Noemi Grasso, Leida Kreider, Giulia Mazzarino, Livia Rossi, Valentina Spaletta Tavella. Sitratta della vicenda di Ifigenia in Tauride, grande classico del teatro antico, allestito dall’INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico – che debutterà questa estate a Siracusa per arrivare poi a Pompei dove chiuderà la quinta edizione della rassegna.