In queste ore si è tornati a parlare del caso di Denise Pipitone ma non per sviluppi importanti nella vicenda della bambina scomparsa da Mazara del Vallo bensì per quello che continua a succedervi intorno. In questo caso a finire sotto la lente è stato il giornalista Milo Infante reo, secondo parte della stampa, di aver mentito sulla denuncia per diffamazione a suo carico.
Il 16 marzo scorso, proprio nella sua trasmissione in onda su Rai1, Ore 14, ha annunciato di essere stato iscritto nel registro degli indagati proprio con l’accusa di diffamazione in relazione al caso di Denise Pipitone e qualche giorno dopo, sempre nel suo studio, ha commentato l’accaduto insieme ai suoi colleghi, anche loro indagati. Ieri, video alla mano, il giornalista ci ha tenuto a precisare che l’articolo de La Repubblica che lo vedeva protagonista era falso o, almeno, poco preciso.
Il giornale titolava “La Procura di Marsala smentisce il giornalista Rai Milo Infante” e così proprio quest’ultimo, con un video sui social, ci ha tenuto a precisare che non c’è niente da smentire visto che la denuncia è arrivata dalla Procura di Caltanissetta.
Subito dopo all’AdnKronos il giornalista Rai ha ribadito: “Non ho mai detto di essere indagato dalla Procura di Marsala (Trapani), come ha scritto qualcuno. Io sono stato raggiunto da un avviso di garanzia dalla Procura di Caltanissetta con l’accusa di diffamazione, per giunta aggravata. Quindi, da Marsala non può essere arrivata nessuna smentita, perché io non ho mai detto di essere indagato da quella Procura. Detto questo, ribadisco di non avere mai fatto una critica ai magistrati di Marsala. Ho solo chiesto che si occupino di ritrovare la piccola Denise Pipitone”.
Milo Infante non ha intenzione di arrendersi ma attende ancora gli atti con i quali capire quali siano le parole diffamatorie che hanno fatto scattare la denuncia. Lui ci tiene a ribadire che l’unica cosa importante è la ricerca di Denise Pipitone ed è convinto di non aver detto mai niente di diffamatorio nei confronti dei giudici o di chi si è occupato del caso in questi anni. L’unica cosa che Infante chiede ai colleghi è controllare le fonti ed essere certi di quello che riportano sui giornali, è questo il loro lavoro.