Cosa sarebbe successo se Laura Pausini non avesse vinto Sanremo? Una carriera lunga quasi 30 anni, un travolgente successo in tutto il mondo, palaport e stadi sold out ovunque, una figlia e un compagno. Ma cosa sarebbe successo de Laura Pausini non avesse vinto quel Sanremo che l’ha resa celebre a partire dalla canzone La Solitudine?
Il film Laura Pausini – Piacere Di Conoscerti parte da questo interrogativo, che altro non è che un pretesto per parlare di un argomento un po’ più serio, quello della realizzazione di noi stessi. Così Laura ci mostra una doppia vita: la Laura che ha vinto Sanremo e quella che invece non lo ha vinto.
“Quando ho Vinto il Festival di Sanremo avevo 18 anni e studiavo alla Scuola d’Arte Ceramica Ballardini di Faenza. Sono stati cinque anni bellissimi. Poi all’improvviso dopo la vittoria al Festival di Sanremo, il successo, il privilegio di cantare con i miei più grandi idoli e di esibirmi sui palcoscenici più prestigiosi del mondo e di ricevere tantissimi riconoscimenti”, ricorda Laura Pausini.
“Quasi trent’anni di carriera ed esperienze incredibili, sempre accompagnata dalla mia famiglia, dai miei amici e dai collaboratori più stretti. Ma soprattutto accompagnata da tanta dedizione, impegno e passione”, sottolinea.
Poi racconta il progetto con Prime Video che ha portato alla realizzazione di un documentario particolare che vedremo dal 7 aprile: “Quando due anni fa Prime Video mi ha chiesto di realizzare un documentario, sapevo che non avrei accettato perché avrei voluto fare qualcosa di diverso. Per questo ho deciso di realizzare questo progetto cinematografico sulla mia vita, per svelarvi una cosa che non avevo mai raccontato e che da 29 anni mi chiedo ogni giorno: chi sarei oggi se non avessi vinto Sanremo?“
“Chi non è famoso si immagina di diventarlo, io lo sono e mi immagino di non esserlo. Ho una mia idea, maturata e immaginata negli anni, che durante il lockdown con molto tempo da dedicare alla ricerca e alla scrittura sono riuscita con Ivan Cotroneo a far diventare un film. Forse troverete un messaggio che va un po’ controcorrente rispetto a quello che ci viene insegnato negli ultimi decenni, ma ho voluto condividere la mia anima più intima, la mia verità e tutti quegli aspetti che mi rendono la Laura che sono, attraverso gli aneddoti della mia vita cosi folle, inaspettata, faticosa ma unica”, spiega Laura.
Quindi si è messa nei panni di un’altra persona e ha immaginato come sarebbe stata la sua vita se alcune cose non fossero accadute. Alla base di tutto ciò, un obiettivo più grande: parlare della realizzazione di se stessi:
“Ho avuto una grande opportunità, quella di vivere per qualche mese nei panni della persona che mi sono immaginata per tanto tempo, e l’ho fatto per spiegare il vero motivo per il quale ho deciso di girare questo film: mostrare a tutti che sentirsi realizzati nella vita non è sinonimo di fama, ma di ciò che siamo noi indipendentemente dal destino che ci viene assegnato. Questo film non è il percorso di una persona famosa che mostra come diventarlo, ma è il racconto di una persona famosa che attraverso uno sliding doors insegna a sé stessa e possibilmente a chi lo guarda, cosa significa avere una personalità, una volontà e una destinazione indipendentemente dal percorso che le è stato affidato e quindi realizzarsi cercando dentro di noi la felicità”.
Progetti per il 2022
Laura racconta di aver lavorato molto al nuovo album e adesso si sta preparando per l’Eurovision Song Contest 2022 di Torino. Sarà sul palco in qualità di presentatrice con Alessandro Cattelan e Mika. In gara per l’Italia ci saranno Mahmood e Blanco, già vincitori di Sanremo, con la canzone Brividi. Si dice entusiasta di gettarsi a capofitto in quello che è un progetto nuovo e dopo 29 anni di carriera “gli stimoli sono necessari per sentirsi vivi”.
Intanto, dal 7 aprile l’appuntamento è su Prime Video con Laura Pausini – Piacere di Conoscerti.