E’ un momento calcistico magico per la famiglia De Laurentiis. Il padre Aurelio De Laurentiis è lanciato nella corsa scudetto con il Napoli. Il figlio Luigi De Laurentiis ha appena conquistato la serie B con il Bari. I due De Laurentiis si godono uno dei lunedì più belli da quando Aurelio decise, quasi venti anni orsono, di lanciarsi nell’agone sportivo dopo i successi mietuti in quello cinematografico.
La risalita del Bari dalla serie C (o meglio Lega Pro) , anche a causa della pandemia, è stato più lunga e complicata di quella del Napoli pure ripartito dalla terza serie . Il traguardo nondimeno è stato raggiunto . Ma nelle intenzioni di Luigi De Laurentiis si tratta di un traguardo volante. Bari è una delle città più importanti del Meridione e d’Italia. Ha un’importante tradizione calcistica in serie A. Ed è evidente che il club del patron Luigi De Laurentiis ambisca in prospettiva a disputare la massima serie.
A questo punto però sorge un enorme problema. Gli attuali regolamenti federali e sportivi, modificati in seguito alle note vicende inerenti Lotito multiproprietario di Lazio e Salernitana fino al 31dicembre 2021, hanno ulteriormente ribadito il divieto di multiproprietà (leggi di più)
Entro il 30 giugno 2024, i De Laurentiis dovranno cedere uno dei due club ché la multiproprietà è vietata anche tra parenti. La ratio della normativa federale e sportiva è chiara, per alcuni aspetti anche condivisibile: impedire che lo stesso proprietario, di fatto e/o di diritto , possa gestire più club alterando la regolarità della competizione.
Al tempo stesso ,però, in altri contesti le sostanziali multiproprietà sono tollerate, anzi persino bene accette. Il caso più eclatante è quello del sig. Red Bull proprietario di due importanti club calcistici: il Lipsia in Germania ed il Salisburgo in Austria. I campionati nazionali ed i paesi sono diversi ma entrambi i club disputano le competizioni europee Uefa. Potrebbero , in un futuro neanche troppo remoto, ritrovarsi faccia a faccia per disputare la finale di Champions League. Perché dunque la FIGC proibisce quello che la UEFA consente ?
Ed ancora perché un figlio non può svolgere un’attività nello stesso comparto del padre? Perché a Luigi De Laurentiis deve esser proibito di fare l’imprenditore calcistico in concorrenza al padre Aurelio De Laurentiis? Non è questa una limitazione del diritto costituzionale alla libertà d’impresa ed alla tutela del lavoro?
E’ un tema molto delicato e di grande interesse. Il governo del calcio ha tentato di far finta di nulla. Ma dopo la vicenda Lotito è diventato impossibile chiudere gli occhi e girarsi dall’altra parte. Non sarebbe utile distinguere tra multiproprietà, che sono certamente pericolose, e proprietà diverse riferite a persone della stessa famiglia ? Perché escludere a priori una sana competizione tra Luigi De Laurentiis ed Aurelio De Laurentiis . Sarebbe una bella storia da scrivere.
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