La Serie A ha cominciato lo sprint finale ed il VAR finisce nuovamente sotto accusa. Sono turni cruciali per le ambizioni e le speranze di tutte le squadre ed ogni azione valutata dal VAR può decidere l’assegnazione dello Scudetto, la conquista del posto per una competizione europea, la permanenza in massima serie.
A questo punto della stagione ogni fischio ed ogni inquadratura vagliata dal VAR possono esser quelli decisivi. Ed inevitabilmente ogni decisione diventa oggetto di feroci polemiche; in campo, sugli spalti ed i social, nei bar e nei salotti tv.
L’ultimo episodio, ma solo in ordine di tempo, è accaduto a Torino. Un rigore molto evidente è stato negato a Belotti da Arbitro e VAR scatenando l’ira di tutte le tifoserie eccezion fatta per quella interista che nella circostanza ha goduto (leggi di più)
Non voglio entrare nel merito dell’episodio contestato. Ma colgo l’occasione per ribabire la necessità di una profonda modifica delle regole di gestione dello strumento tecnologico VAR che da qualche anno, con risultati alterni e controversi, supporta le decisioni arbitrali sul terreno di gioco.
Io credo che la prima indispensabile riforma sia rendere pubbliche tutte le conversazioni tra l’arbitro e la VAR Room. Totale trasparenza e controllo pubblico sulle comunicazioni tra chi opera sul terreno di gioco e chi davanti allo schermo. Il modello perfetto è quello del rugby Six Nations dove l’arbitro si consulta coram populo con il team video guardando le immagini sul maxi schermo dello stadio. Anche in Formula 1 ascoltiamo tutti i team radio e le comunicazioni tra i box e la direzione corsa.
Altro elemento indispensabile la possibilità per gli allenatori di chiamare, come nella NFL ad esempio, un challenge. Questo strumento costringerebbe il direttore di gara ad utilizzare la tecnologia per verificare una decisione controversa che l’allenatore ritenga di poter mutare con l’utilizzo del VAR.
Questi due nuovi metodi operativi non garantiscono ovviamente l’infallibilità dell’arbitro e del VAR. Le polemiche sulle decisioni prese in campo o tramite VAR Room continuerebbero comunque. Ma con tutta probabilità sarebbero molte di meno e molto meno fondate in un contesto di maggiore trasparenza e serenità a garanzia di tutti.
Continuiamo a leggere Optimagazine: Sport ed Attualità, Cinema e TV, Musica e Spettacoli, tecnologie. Leggi di più
Caro Peppe, io da ex arbitro sostengo da tempo che il var viene utilizzato male in Italia, dando adito a grossi sospetti. Per me il var andrebbe utilizzato solo in situazioni determinanti e di grave errore da parte dell’arbitro. Un calcio di rigore, ad esempio, non.dovrebbe essere esaminato dal var se c’è danno procurato a pallone perso e senza esito positivo per l’azione. Cosa che pu.tualmente avviene. Con lo stesso metro (sbagliando, s’intende) avrebbero.dovuto esaminare il fuorigioco sul gol del Torino: Belotti impedisce il tuffo (inutile, non ci sarebbe mai arrivato) ad Handanovic. Ma se dai un rigore come nell’ esempio da me indicato, devi considerare influente la posizione di Belotti. Ci vogliono regole oggettive non soggettive.
L’avvento del var è stata una fantastica introduzione nel mondo del calcio. Fin da subito infatti si sono notati i benefici con il suo utilizzo; ben presto però si è visto anche il malfunzionamento in talune occasioni. Basti pensare a quando non lo si è interpellato in episodi importanti oppure quando il suo intervento è stato deleterio ai fini della giustizia del risultato finale. In questo particolare periodo invece, come nella partita Torino – Inter, stiamo notando come l’arbitro, per paura di sbagliare la valutazione dia la colpa al non intervento d el var e come il var risponda che la gravità di un fallo debba essere giudicato dall’arbitro stesso in campo. Uno scaricabarile quindi che di certo non fa bene alla legalità di questo sport. Altre discipline, come sappiamo, hanno ulteriori aiuti per le valutazioni che andrebbero certamente introdotti anche nel mondo del calcio, che resta ancora troppo indietro. Restiamo fiduciosi del fatto che, anche se a passo di lumaca, prima o poi si decida di rendere trasparente tutto ciò che accade e determina una partita, in modo da mettere a tacere i malpensanti che forse… in fondo in fondo tanto torto non hanno.
appena fu introdotto il VAR la Juve si trovò a metà classifica, perché funzionava bene. Poi hanno deciso che bastava intervenire in sala VAR e la Juve vinse lo scudetto