Ancora una formazione italiana bocciata in Europa. Anche l’Inter saluta la Champions League. La pur prestigiosa vittoria di Anfield non è bastata a scongiurare l’eliminazione dalla Champions League. L’Inter ha pagato a caro prezzo la parte finale del match d’andata quando gli uomini di Klopp riuscirono a segnare due reti mettendo una serie ipoteca per il passaggio ai Quarti della Champions.
Nel match di ritorno l’Inter ha provato in tutti i modi a proseguire il suo cammino Champions. La rete di Lautaro aveva riaperto il discorso qualificazione, ma l’espulsione di Sanchez ha praticamente fatto calare il sipario sulla Champions dei nerazzurri in questa stagione nella quale adesso gli uomini di Simone Inzaghi si concentreranno sulla corsa Scudetto e la conquista della Coppa Italia.
Al termine della gara il sentimento dei protagonisti (leggi di più) oscillava tra rammarico ed orgoglio. La delusione per l’eliminazione dalla Champions era mitigata dalla soddisfazione per aver espugnato uno dei campi più difficili d’Europa e del Mondo. Per alcuni osservatori questa dignitosa eliminazione dalla Champions potrebbe esser uno stimolo per l’ulteriore crescita in Italia ed in Europa del club milanese.
Dopo il glorioso Triplete del 2010 l’Inter era praticamente scomparsa dalla scena internazionale. Da tempo gli Ottavi di Champions non erano frequentati dai nerazzurri. E’ giusto pertanto valutare gli aspetti positivi di un’eliminazione di misura al cospetto di un club tra i più importanti del mondo. Al tempo stesso , ancora una volta dobbiamo registrare la marginalità del calcio italiano a livello continentale. Se in Champions l’Inter ha ceduto il passo al Liverpool , in Europa League il Napoli si è arreso al Barcellona confermando il ritardo della Serie A rispetto a Liga e Premier League.
I trionfi italiani nelle competizioni europee per club si perdono nella notte dei tempi. Il “campionato più bello del mondo” ambito da tutti i campioni è stato brutalmente ridimensionato dai progressi della Liga e della Premier ma anche dalla Bundesliga e dalla Ligue 1 francese. Le conseguenze sul cammino italiano in Champions sono evidenti. Ed anche la Juventus di Allegri nell’ultimo decennio non è andata oltre due finali.
L’Italia accusa una serie di deficit molto gravi: stadi inadeguati alla fruizione moderna dell’evento calcistico; iniqua divisione dei diritti televisivi; abbandono del settore giovanile per la formazione delle nuove generazioni di professionisti; polemiche e litigiosità continue; incapacità di attrarre investimenti globali, colonizzazione finanziaria con proprietà straniere sempre più dominanti. Fino a quando la governance del calcio in Italia non cambierà passo e pagina, esser competitivi in Champions per i club nostrani sarà complicato se non impossibile.
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