Lo sviluppo di True Detective 4 non è ancora morto e sepolto. Sono ormai passati quasi tre anni dalla messa in onda della terza stagione e fin da allora i fan aspettavano notizie su un nuovo ciclo di episodi.
Sebbene la serie HBO non sia stata ufficialmente rinnovata, lo scorso febbraio la rete ha confermato di essere al lavoro su una nuova stagione, mentre cercava anche di capire in che direzione spingerla, dopo l’addio del creatore Nic Pizzolatto. Da allora, non ci sono stati più aggiornamenti significativi su True Detective 4. Almeno fino a oggi.
Il capo della HBO Casey Bloys ha recentemente spiegato a The Hollywood Reporter a che punto è la produzione di alcune sue serie di punta. Dopo aver parlato del possibile rinnovo di House of The Dragon ancora prima della su messa in onda e confermato la presenza di Zendaya nella terza stagione di Euphoria, Bloys ha smentito alcun ritorno della serie limitata Watchmen, e poi si è concentrato su True Detective 4:
“Abbiamo sviluppato varie idee. Restate sintonizzati.”
True Detective ha debuttato nel 2014 con la prima stagione composta da un cast stellare. La storia seguiva un’indagine per omicidio lunga 17 anni. Matthew McConaughey e Woody Harrelson interpretavano due detective della Polizia di Stato della Louisiana alla ricerca del serial killer. La seconda stagione, in onda nel 2015 e vedeva Colin Farrell, Rachel McAdams e Vince Vaughn nei panni di tre investigatori californiani e le loro indagini su una serie di crimini ritenuti collegati all’omicidio di un politico corrotto. La terza stagione, in onda nel 2019, è stata interpretata da Mahershala Ali, Carmen Ejogo, Stephen Dorff, Scoot McNairy e Ray Fisher ed è ambientato negli Ozarks, in tre periodi diversi; la storia vedeva una coppia di investigatori della polizia di stato dell’Arkansas indagare su un crimine che coinvolge due bambini scomparsi.
Nel 2019, Pizzolatto sembrava avere “un’idea eccezionale” per True Detective 4 prima di lasciare il timone della serie.
“È sicuro dire che stiamo lavorando con un paio di scrittori per trovare il tono giusto da prendere”, aveva detto Bloys in quella circostanza. “A guidarci è la qualità; se abbiamo delle sceneggiature che non riteniamo adatte o non sono di qualità sufficientemente elevata, non faremo qualcosa solo per farlo”.