Nei migliori riff di Ray Manzarek c’è tutta l’essenza dei Doors, che non era certo peculiare in Jim Morrison. Non si sovverte, qui, il Re Lucertola, ma nel dare a Cesare ciò che è di Cesare rendiamo giustizia a un artista completo e geniale, capace di inventare suoni e combinazioni, maestro di un genere nonché vera e propria autorità nella psichedelia. Dei Doors, del resto, c’è da dire che gli strumentisti hanno più volte rischiato di subire l’ombra di Jim, ma il loro potere creativo ha sempre ovviato al problema: John Densmore ha jazzato in pieno vigore beat, Robby Krieger ha trasformato il flamenco in un trip infinito. Ray Manzarek ha trasformato sogni e incubi in suoni.
Light My Fire (1967)
Possiamo prescindere da Light My Fire quando cerchiamo i migliori riff di Ray Manzarek? Certo che no: non si può non amare quell’intro e quello strumentale che sfiora la jazz fusion.
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The Crystal Ship (1967)
Ray Manzaker era magico anche quando toccava il pianoforte. In The Crystal Ship, la sua performance aggiunge al brano quel tocco di poesia che oggi la rende immortale.
Strange Days (1967)
In Strange Days l’organo di Ray Manzarek diventa una pioggia di luci colorate e impulsi elettrici, il tutto all’interno di una composizione degna di diventare uno dei momenti più alti del rock psichedelico.
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When The Music’s Over (1967)
La gustosa suite viene aperta dagli accordi di settima di Manzarek, che con il suo organo introduce l’inno alla musica per eccellenza dei Doors, ma anche uno dei più grandi messaggi di pace e protesta.
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Riders On The Storm (1970)
Il piano rhodes di Ray Manzarek si combina perfettamente con l’effetto pioggia, quel suono che rende il brano rilassante, atmosferico e anche un po’ inquietante: Riders On The Storm è una delle canzoni di più alto livello dei Doors.
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- 03/06/2013 (Publication Date) - Warner Music (Publisher)