Tanto duro lavoro per raggiungere tutti i suoi obiettivi, nello sport e nella vita. E’ questo il mantra di Arianna Fontana, pattinatrice, vincitrice della medaglia d’oro nei 500 metri dello short track alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022.
“Senza allenamento non posso essere la più forte sul ghiaccio, ma anche nella vita“. Ed è così che Arianna è diventata l’atleta azzurra più medagliata di sempre ai Giochi Olimpici invernali, eguagliando una leggenda vivente come Stefania Belmondo. Testa all’obiettivo, dunque. E per raggiungere i traguardi straordinari bisogna mantenere una certa disciplina non solo durante gli allenamenti, ma anche, e soprattutto, a casa, nella vita quotidiana. In uno sport come lo short track è fondamentale tenere costantemente sotto controllo il peso ed essere attenti all’alimentazione, mantenendo una dieta “corretta ed equilibrata – spiega la neo campionessa olimpica – per essere veloce e leggera” e allo stesso tempo seguire una dieta che le permetta “di avere energie sufficienti ad affrontare allenamenti molto intensi”. Ovviamente ogni tanto sono concessi strappi alla regola, e anche Arianna può lasciarsi andare alle sue grandi passioni culinarie: la cioccolata e la pizza. Non disdegna qualche aperitivo con gli amici, cene in famiglia.
Come si deve alimentare un atleta di short-track?
Lo short track può essere considerato uno “sport di potenza”, in cui la performance atletica dura pochi secondi, come i 100 metri di atletica, i 50 di nuovo, salti, lanci, sollevamento pesi. In queste discipline la potenza muscolare gioca un ruolo molto importante, per cui anche la dieta di un atleta è volta a favorire il mantenimento di elevata massa magra.
Il piano alimentare di uno short tracker, dunque, prevede l’assunzione di macronutrienti per potenziare la massa muscolare. Il consumo di proteine deve essere adeguato alle esigenze di un allenamento molto pesante in modo che possa avvenire il recupero della massa con la sintesi proteica. Non deve mancare il giusto apporto di carboidrati, che molti atleti spesso erroneamente sottovalutano, anche se in quantità controllate, per favorire energia e indirizzare gli amminoacidi alla sintesi proteica.
Da non eliminare dalla dieta di uno short tracker è l’apporto lipidico. I lipidi contribuiscono a fornire un contributo di energia apportando circa il 30% del fabbisogno quotidiano.