E’ scomparso un grande ed elegante signore della scena contemporanea: Paolo Graziosi. Attore sublime, dotato di capacità interpretative e forte di un talento riservato ed appassionato.
Debuttò in teatro nel 1963, dopo aver esordito l’anno prima sul grande schermo ne “Gli arcangeli”, diretto da Enzo Battaglia, grazie a Franco Zeffirelli che lo scelse per il ruolo di Mercuzio nel suo storico allestimento del “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare. Nella sua lunga carriera, Graziosi ha lavorato con tantissimi grandi nomi del teatro italiano. È stato diretto, tra gli altri, da Franco Enriquez, Eduardo De Filippo, Giancarlo De Bosio, Peter Stein e Mario Martone, quest’ultimo regista de “La Morte di Danton”. La sua più recente interpretazione è nel film “Tre piani” di Nanni Moretti, nei panni del marito di Anna Bonaiuto.
Graziosi è stato attore amato dai grandi registi per la sua spiccata signorilità, sapeva essere caustico e contemporaneamente sornione, prediletto in particolare da Marco Bellocchio, aveva recitato anche in «Pasolini, un delitto italiano» di Marco Tullio Giordana, ne «Il Divo» di Paolo Sorrentino e ne «Il giovane favoloso» di Mario Martone. Una ricca carriera sia teatrale che cinematografica, da Liliana Cavani a Luigi Comencini, al più recente «Pinocchio» di Matteo Garrone nel 2019.
Nel 2017, nel corso della serata d’onore della XIV edizione del Positano Teatro Festival gli fu riconosciuto il Premio Pistrice – Città di Positano dall’amministrazione comunale. L’attore era diventato, grazie al direttore artistico del Festival, Gerardo D’Andrea, un beniamino del pubblico di Positano che lo attendeva con entusiasmo e partecipazione ogni anno. Lo amiamo ricordare con la motivazione del Premio a lui dedicata.
“Paolo Graziosi: una carriera esemplare che ha attraversato, sempre con crescente successo, dalla seconda metà del secolo scorso ai giorni nostri, generazioni, mode e stili, grazie alle sue raffinate capacità interpretative, evidenziate da una voce elegante e musicale che rende con sobrietà ed efficacia il verbo teatrale. Le sue partecipazioni al Positano Teatro Festival hanno creato un particolare rapporto con questa città perpetuando quello stesso legame che hanno avuto con Positano due tra i suoi maestri quali Franco Zeffirelli, con cui debuttò sulla scena, ed Eduardo De Filippo: due grandi personalità del teatro a cui il suo nome è indissolubilmente unito”.
Dopo il successo ottenuto nell’edizione precedente del Festival con lo spettacolo “La Lezione” di Ionesco, il grande attore riminese dedicò al pubblico della manifestazione un momento di grande teatro, con un omaggio in prosa tratto da Čechov, in scena con Elisabetta Arosio, moglie e compagna di lavoro. L’attore visibilmente emozionato nel ricevere il premio così commentò: “A Positano erano legati a doppio filo Franco Zeffirelli ed Eduardo De Filippo, due miei maestri. Al primo devo il mio assoluto debutto in teatro. Avevo appena 24 anni e mi arrivò da parte sua l’enorme onore di interpretare nel “Romeo e Giulietta” nientemeno che il ruolo di Mercuzio cosa che fino ad allora era successa solo ad attori già navigati, accanto a Giancarlo Giannini e Annamaria Guarnieri, anche loro giovanissimi”. Poi concluse: “Eduardo, poi, è per me, ancora oggi, un vero faro, di una grandezza irraggiungibile, a cui faccio continuamente riferimento, sento ancora il suono delle sue parole, del suo modo di recitare e di dirigere. Sono stato interprete dell’ultimo suo spettacolo, “Mettiti al passo”, un testo dei suoi allievi della scuola di drammaturgia di Firenze, accanto prima a Lina Sastri poi ad Angelica Ippolito”.
Nel 2018, ritornò al Positano Teatro Festival e dedicò infatti un doppio omaggio a Eduardo De Filippo, portando in scena una personale e emozionante versione dei due atti unici “Pericolosamente” ed “Amicizia”.
Ciao Paolo, grazie per il tuo amore, per la passione e l’energia vitale con cui hai interpretato senza risparmio tanti personaggi dal teatro al cinema fino alla fine. Il Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello ti sarà sempre grato.