La cessione di Dusan Vlahovic alla Juventus è certamente uno dei colpi più importanti di tutta la storia del calcio mercato invernale. Il trasferimento di Vlahovic dalla Fiorentina alla corte di Allegri è sbalorditivo per il valore tecnico dell’atleta e l’entità economica dell’operazione.
Questo clamoroso trasferimento scuote il mondo del calcio e mette in subbuglio le tifoserie non soltanto quelle direttamente interessante. I sostenitori della Viola hanno vomitato sul Vlahovic ogni genere d’insulti, quelli della Juventus esultano per aver finalmente un attaccante prolifico, tutti gli altri si lamentano che i loro club non facciano simili operazioni.
Io credo che questo trasferimento possa falsare il campionato di Serie A e minare ulteriormente la credibilità del calcio italiano. Per molte ragioni. La partenza di Vlahovic priva la Fiorentina della sua punta di diamante dando un colpo mortale alle ambizioni in classifica del club toscano. La sontuosa vendita di Vlahovic sbugiarda i proclami del Presidente Commisso: a parole il magnate americano promette di voler competere al massimo livello, in pratica tarpa le ali alla squadra nel momento cruciale della stagione. Per quanto riguarda la Juventus i dubbi sono macroscopici: come può un club così pesantemente indebitato spendere tanti soldi per acquistare Vlahovic?
La Fiorentina con la vendita di Vlahovic incassa una somma corrispondente al suo fatturato annuale, la Juventus porta a casa l’attaccante che deve realizzare le reti assicurate nelle ultime tre stagioni da Ronaldo, il calciatore serbo sigla il contratto della vita. Hanno buone ragioni per esser contenti, loro. Ma il calcio italiano ancora una volta esce sconfitto a cominciare dalle norme sul fair play economico solo proclamate e per nulla applicate.
Ancora una volta purtroppo ci troviamo a parlare di conti che non tornano e, ancora una volta quindi, ci troviamo a parlare della Juventus. Dopo l’archiviazione dei casi Ronaldo e Suarez, per non andare troppo indietro nel tempo, stavolta è il caso di Vlahovic. Come è possibile che in un paese che parla sovente di fair play e che dovrebbe costringere molti club a vendere piuttosto che ad acquistare, ci sia ancora la compagine bianconera, nonostante sia indebitata fino al midollo, a compiere un acquisto stratosferico? Ma soprattutto perché nessun altro club italiano denuncia questo caso? Come sempre in questo calcio inquinato ci saranno sempre e solo domande senza risposta.