Il film Netflix Brazen è al momento nella top 10 dei titoli più vista della piattaforma, scalzando dal podio pellicole, sicuramente più meritevoli, come Don’t Look Up di Adam McKay.
Fin qui nulla di strano se non fosse per un particolare: Brazen ha un punteggio del 17% sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, ed è uno dei film più brutti mai realizzati. Eppure gli utenti di Netflix non possono fare a meno di vederlo. Un evento inspiegabile.
Ma di cosa parla? Il film è basato su Brazen Virtue dell’autrice Nora Roberts, ed è incentrato su Grace Miller (interpretata da Alyssa Milano, l’iconica Pheobe Halliwell di Streghe), una scrittrice di romanzi gialli che indaga sull’omicidio di sua sorella, un’insegnante, brutalmente uccisa nella sua camera da letto. Il detective Ed è incaricato di occuparsi del caso, e Grace aiuterà la polizia per impedire che qualcun altro venga ferito. Il film mescola la classica trama del giallo con il romanticismo – dato che la protagonista inizia a frequentare l’aiutante detective – e la risoluzione del caso, così come il suo intreccio, rispecchia una storia già vista e banalissima.
Perché il film Netflix Brazen è davvero così brutto? Inizia col dire che dopo neanche mezz’ora di film è già possibile intuire chi è l’assassino della sorella di Grace. Forse il suo problema più grande è il tono incostante. Non si capisce fino in fondo quale sia il suo approccio; è un murder mystery, ma c’è anche dell’erotismo. Il tutto viene buttato alla rinfusa, e si passa da una scena all’altra senza un minimo di senso.
Tuttavia, è facile capire cosa abbia attratto così tanti utenti. Brazen ha una protagonista femminile forte e libera. Il nome di Alyssa Milano, legato alla nostra adolescenza all’immagine della sorellina strega Pheobe Halliwell, è un motivo in più per convincere il popolo di Netflix a guardarlo. E poi c’è l’omicidio e la storia d’amore, un mix passionale che attrae pubblico femminile.