Il Mio Giorno di Morgan arriva all’improvviso, esattamente quando scatta la mezzanotte del 23 dicembre. In questo giorno Marco Castoldi spegne 49 candeline e lo fa nel suo stile: proponendo una delle sue nuove suggestioni sonore.
Negli anni abbiamo imparato a conoscere la passione di Morgan per il cantautorato più crepuscolare e intimista, termini che fanno rima con Luigi Tenco ma che ci rimandano anche a Sergio Endrigo, voce della storica discordia tra Castoldi e la Rai, ma anche tra il cantautore brianzolo e Bugo. Oggi queste polemiche non ci interessano. Il Mio Giorno di Morgan è un dipinto in cui troviamo una certosina cura dei dettagli.
Tutto è pacato e teso, in un ossimorico scambio di suggestioni che ci proiettano nella Parigi di Fino All’Ultimo Respiro di Jean-Luc Godard o nella Praga Magica di Angelo Maria Ripellino, ma anche nella Milano innamorata di Memo Remigi, e ancora e ancora. La città di Morgan è un cuore che pulsa mentre viene al mondo colui che un giorno sarà la voce dei Bluvertigo ma anche di se stesso, con Altrove che ancora oggi fa scuola tra gli ascoltatori più tormentati e introversi, ma soprattutto tra i sognatori.
Il Mio Giorno di Morgan è un mondo che non può lasciarci indifferenti: c’è l’elevazione spirituale à la Pink Floyd, c’è il significato della parola “felicità” che oggi è violentato e umiliato, esattamente come accade per “resilienza”. Morgan ha il potere di rendersi etimologo e divulgatore di semantica, anche quando parla di amore. Nel suo nuovo testo, infatti, l’amore ritorna cortese – “Quel che meriti tu è una parola quieta, un mondo gentile” – e il suo canto è sommesso e pacifico, senza dinamiche violente – ottima la scelta delle percussioni appena pronunciate – né virtuosismi d’esecuzione.
Con Il Mio Giorno di Morgan impariamo che esiste ancora un cantare d’amore lontano da cliché e materia: Castoldi proietta sulla sua musa un amore che prova anche per se stesso, senza il quale la sua musica non esisterebbe tanto meno nel giorno del genetliaco.
Testo
Voglio averti per parlarti di cose sempre nuove
e parlarti per averti in modi sempre nuoviOggi è il mio giorno, vieni qui da me
così come vivo lo vedi da te.
Se adesso piango ti vien tristezza
e finisce che non vieni più,
se invece insisto dici ‘ok’ ma ti rimangi tutto.Dico solo che ogni giorno è il mio giorno
che tu ci creda o no
so essere felice, so anche essere un altro me
quando il cielo e il sole
entran dentro gli occhi mieiogni giorno è il mio risveglio
ogni notte è la mia morte
ma se poi muoio veramente
ogni giorno, ogni santo giorno
era il mio giorno
e tu ci sei sempre stata
in una vita complicata,
ovunque e comunque
e lo vedevi da te
non essere triste, fai solo quel che puoi.Ogni mia notte l’hai capita
Ogni notte l’hai aspettata
Ed eri così vera
E oggi è il mio giorno
Devi venire da me
E senza alcuna fretta
Tanto il tempo ti frega lui prima di te.
Quel che meriti tu è una parola quieta
Un mondo gentile
Ma io son proprio così
Anche perché è veramente
Il mio giorno vieni finché puoi
Quel che più mi interessaÈ che lo veda da te:
è averti per parlarti di cose sempre nuove
e parlarti per averti in modi sempre nuovi
Così il mio giorno sarà per sempre nostro.