Ore decisive per il destino della Salernitana. La formazione granata attende dall’odierno Consiglio Federale il via libera per continuare la stagione di Serie A. C’è molta tensione in via Allegri, ma l’esito non può che esser quello tracciato dall’unanime Lega nella scorsa settimana: la Salernitana deve restare in Serie A. Ci sarà una proroga della proroga.
La vicenda che riguarda la Salernitana è davvero allucinante. Ed è al tempo stesso il paradigma della manifesta incapacità di chi governa, con vari livelli di responsabilità, il calcio italiano. Soltanto un incapace poteva immaginare che la Serie A a metà campionato perdesse la Salernitana con evidenti danni economici ( i minori introiti dai titolari dei diritti tv), agonistici ( il torneo ne sarebbe stata falsato) e d’immagine al cospetto di milioni di tifosi.
Sulle incompatibilità che, è bene ricordarlo, non riguardano solo Claudio Lotito la Federazione ha fatto finta di non vedere, di non sentire, di non decidere fino a quando la Salernitana non è approdata in Serie A. Ma perché intervenire solo a questo punto? Le squadre di serie B disputano la Coppa Italia e poteva ben succedere che Salernitana e Lazio s’incontrassero in un turno o addirittura nella finale della competizione tricolore.
Si è gestita la complessa vicenda senza nessun riguardo per i tifosi. Ma si badi bene: non solo quelli della Salernitana che sono le vittime principali di quanto sta accadendo. Nessun appassionato vero di calcio può accettare che l’avversario non sia messo in condizione di giocarsi le sue possibilità per ottenere un risultato sportivo che sia la vittoria dello scudetto o la permanenza in Serie A.
La Salernitana è stata di fatto “condannata alla retrocessione” a causa di una situazione di fatto e di diritto che rende pressoché impossibile allestire e gestire un organico idoneo a competere per difendere sul campo la Serie A che sul campo era stata conquistata.
Salvo clamorosi colpi di scena assisteremo ad una lunga eutanasia a danno dello spettacolo e della competizione. Un ulteriore colpo alla credibilità del calcio italiano alle prese con plusvalenze, indebitamento folle, indagini della Guardia di Finanza. Ed all’orizzonte il play-off per il Mondiale di Doha. Se l’Italia di Mancini dovesse malauguratamente fallire la qualificazione, le dimissioni di Gravina come quelle del predecessore Tavecchio sarebbero inevitabili.
Gran brutto periodo quello per la Salernitana, che sta vivendo il suo primo anno di serie A con la spada di Damocle sul collo e l’incubo della retrocessione a tavolino. Lotito ha dichiarato di non riuscire a venderla per mancanza di acquirenti e Gravina non vorrebbe concedere un’ulteriore proroga. Io sono del parere che le regole vadano sempre rispettate ma, considerando che ci troviamo già a metà campionato, mi sembra poco intelligente estromettere la squadra in questo momento. Gravina farebbe bene a ripensarci.