And Just Like That stravolge Sex and The City per come lo conoscevamo e per come lo abbiamo amato, coi suoi pregi e i suoi enormi difetti. Chi guarderà la nuova serie, che nel sottotitolo si ancora alla precedente come “un nuovo capitolo di Sex and The City” ma ne rappresenta una versione più realistica e meno patinata, potrebbe provare un senso di smarrimento sin dal primo episodio, che termina con un evento destinato a cambiare il corso della storia.
Attenzione Spoiler!
And Just Like That si apre esattamente come un episodio qualsiasi di Sex and The City, con un pranzo tra amiche in uno dei locali più affollati e ambiti di New York, dove trovare un tavolo è un’impresa, ma culmina con una nota dolente per i fan storici della serie: la morte di John James Preston, per tutti Mr. Big, arriva come un fulmine a ciel sereno (sebbene già dalle prime immagini del teaser qualche sospetto era venuto). L’attacco di cuore che stronca il marito di Carrie dopo una sessione di spinning domestico sulla cyclette Peloton, scena drammatica che chiude il primo episodio e che pare abbia avuto ripercussioni sul rendimento in borsa per la società di attrezzature sportive di alta gamma per l’allenamento a casa, a dimostrazione del legame viscerale tra comunicazione e finanza.
Ma perché And Just Like That decide di aprire così una nuova stagione del racconto delle ragazze di New York che aveva fatto della sex positivity – prima ancora che si chiamasse così – la sua cifra vincente? Perché inserire un elemento talmente devastante come il lutto della persona amata quando già la serie deve affrontare l’assenza del personaggio di Samantha, spiegata con una rottura per motivi professionali? Perché stravolgere il tono di una serie che è diventata un classico proprio per il suo stile e la sua atmosfera così peculiari?
Parlando di And Just Like That a Deadline, subito dopo la première su HBO che si è rivelata il miglior debutto di sempre per la neonata piattaforma streaming, lo showrunner Michael Patrick King ha affrontato senza remore l’argomento più spinoso, spiegando perché ha scelto di uccidere uno dei personaggi principali, sebbene non un protagonista in senso stretto, rendendo una commedia sulle relazioni, il sesso e i sentimenti, improvvisamente, una cupa tragedia. Una scelta ponderata o una mancanza di alternative per andare avanti dopo vent’anni? King sembra piuttosto convinto della sua idea di inserire un grosso lutto nel revival e sostiene di aver pensato alla morte di Mr. Big come l’evento scatenante di un nuovo corso della vita della protagonista.
Era sempre sul tavolo perché sapevo che era un nuovo capitolo significativo, quella era la trama che mi interessava davvero. E se Chris non avesse fatto di nuovo Big, allora non saremmo tornati. Non l’avrei fatto senza di lui perché quella trama influenza l’intera serie. Tutti i personaggi ne sono influenzati e crea un buco gigante come dice Miranda nel suo elogio funebre. Prima di tutto, Chris ha un incredibile rapporto di amore-odio con Mr. Big. Sono stato con lui quando 35 persone lo hanno inseguito per strada urlando, Mr. Big! Allora ho capito. È molto da processare. Quindi all’inizio era titubante, e poi qualcuno ha detto: ‘Vuoi unirti di nuovo allo spettacolo e morire?’ Ha detto: ‘Certo, come no’.
In fondo And Just Like That non fa altro che riprendere il filo rosso che si era dipanato per l’intera serie originale, ovvero il fatto che Carrie affrontasse una storia apparentemente impossibile con un uomo già sposato, farfallone ed estremamente sfuggente, perfino al momento di pronunciare il fatidico sì (tutti ricorderanno che nel primo film di Sex and The City Big scappa di fronte a Carrie in abito da sposa il giorno delle loro nozze, per poi tornare sui suoi passi solo dopo un periodo di riflessione). Per King questa perdita non è che l’evoluzione di un rapporto che è nato nella mancanza e finisce, dopo una lunga parentesi di felicità, con l’assenza più grande, quella irreversibile della morte.
La mancanza di Big era la trama principale nel franchise. Non che Carrie l’avesse preso, ma il fatto che fosse irraggiungibile. E in quella trama, o era a Parigi o dall’altra parte della città a casa di Natasha o con qualcuno più giovane o più appetibile. È stato un incentivo interessante per la sua crescita, quello che non poteva avere e il modo in cui l’ha fatta concentrare sulla sua vita e svilupparsi come persona. Quindi eccoci di nuovo qui e ora, è la stessa cosa, non può avere quello che pensa dovrebbe avere, che è Mr. Big (…) quindi dovrà provare a dimostrare la tesi fondante di questa serie, l’ultima voce fuori campo di questa serie. Carrie sta camminando per strada e Mr. Big chiama e dice: “Preparati, sto arrivando”. Ma la voce fuori campo dice che la relazione più significativa ed emotivamente impegnativa che avrai mai è quella che hai con te stesso. E se trovi qualcun altro che trova te, è favoloso.
In questo senso And Just Like That prova a dare un’ulteriore spinta personalistica alla serie, spesso accusata di ritrarre donne interessate unicamente a raggiungere uno status symbol nella società e a conquistare l’uomo dei loro sogni. Stavolta il revival “riguarderà questa relazione emotiva significativa e stimolante che Carrie ha con se stessa, e anche l’evoluzione di qualcuno che ha avuto amore e sa cosa vuol dire“. Inoltre King ha spiegato che la morte di Big era un presupposto per la nuova serie, non un indicente creato ad hoc per una première d’impatto, al punto che la partecipazione di Chris Noth al progetto era essenziale per la sua realizzazione. Si tratta del punto di partenza di una trama incentrata su un nuovo inizio nella vita di Carrie.
King ha spiegato che And Just Like That mostra così la stessa audacia della serie madre, che pure aveva affrontato trame drammatiche, anche se nel registro della commedia. Stavolta si è trattato di includere nella vita di Carrie il concetto della morte e di legarlo a ciò che lei aveva rincorso e conquistato con fatica negli anni, la storia con Big. Uccidere il personaggio non era una semplice opzione per King, ma una certezza sin da quando ha iniziato a scrivere il revival, un elemento su cui non ha “esitato un attimo“, come ha spiegato a TvLine, e che non reputa in contraddizione con la serie originale.
Sex and the City è sempre stata audace nelle sue scelte narrative (…) abbiamo fatto molte cose che erano oscure, confuse e sorprendenti. Carrie aveva una relazione clandestina. Ha rovinato un matrimonio. Samantha aveva il cancro. Miranda ha quasi abortito. Questo spettacolo è sempre stato una combinazione di oscurità e luce. Nel corso degli anni, è stata associata all’immagine di cocktail e storie divertenti di appuntamenti. Ma anche le storie sugli appuntamenti erano esplicite, nello show originale (…) La morte fa parte della vita. E il fatto è che questa è finzione. E una delle grandi cose per cui usare la finzione è farci sentire cose che non sono reali, che fanno paura, perché nella vita reale, quando le senti, è semplicemente devastante. Ma nella finzione quando li senti, non è reale. Serve a fare un giro di prova. Tutti hanno perso qualcuno, e perché Carrie non può? (…) La regola della televisione è: non cambiare nulla di ciò che funziona. Beh, stava davvero funzionando. Ecco perché l’abbiamo fatto, perché volevo che lo show riflettesse una nuova realtà. E poi è interessante scoprire: è meglio aver amato e perso che non aver amato affatto? È qualcosa a cui penso tutto il tempo. E penso che sia interessante che Carrie debba ora capirlo.
Questa scelta non implica che And Just Like That si trasformi in una serie drammatica, però: King lo ha già dimostrato nel secondo episodio, quando le scene del funerale di Big non mancano di ironia (un po’ nera, certo) e di satira dei costumi dell’alta società. Così come il lutto non viene affrontato solo con lacrime e dolore ma anche con autoironia da parte della protagonista e delle sue amiche. La promessa degli sceneggiatori è di affrontare un viaggio nel lutto che porti ad una rinascita.
Stiamo cercando di riflettere e onorare ciò che accadrebbe a qualcuno che è profondamente felice e innamorato di un’altra persona quando questa muore. Ci focalizzeremo sul percorso. Non ho alcun interesse come scrittore a portare Carrie in una foresta oscura e oscura e lasciarla lì. O il pubblico, tra l’altro. Non mi interessa portare il pubblico in una foresta oscura e dire: “Sei da solo. Buona fortuna.” No, c’è una lanterna. Ne usciremo. Avrai luce e buio. Perché non ho mai avuto un giorno nella mia vita tutto divertente, e non ho mai avuto un giorno del tutto tragico. Quindi la vita dovrebbe riflettere questo. Voglio dire, siamo adulti ora. È il 2022. La vita dovrebbe riflettere la vita dei personaggi di 55 anni.
And Just Like That è disponibile in Italia su Sky and Now, coi primi due episodi.