Il Commissario Montalbano anche senza Luca Zingaretti? I vertici Rai discutono su questa eventualità, alla luce delle ultime dichiarazioni dell’attore, che in un’intervista concessa a Repubblica:
Diciamo che per me è stata una avventura professionale e umana meravigliosa. Adesso mi sembra conclusa. L’autore non scrive più e anche il mio amico regista, Alberto Sironi, se ne è tristemente andato. Ha senso terminare la saga filmando gli ultimi due romanzi inediti anche in segno di rispetto verso di loro? Oppure è proprio la loro mancanza a suggerire un rispettoso silenzio?
Montalbano è ufficialmente finito lo scorso marzo, con una puntata molto discussa in cui il fedele Salvo lasciava la storica fidanzata Livia per telefono, scegliendo di stare con una donna molto più giovane e appena conosciuta. Resta da adattare l’ultimo romanzo del compianto Andrea Camilleri, Riccardino, e la Rai starebbe pensando a un dopo Luca Zingaretti. Magari con un altro attore nei panni del Commissario?
Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, ha spiegato in un’intervista a Tivù, nel corso della presentazione della futura serialità televisiva: “A oggi Luca Zingaretti non vorrebbe continuare”, ha specificato, confermando quindi le parole dell’attore. Poi ha proseguito, annunciando: “Noi stiamo comunque ragionando con Palomar su un’ipotesi di serialità anche senza Zingaretti perché questa serie è troppo amata dal pubblico per rinunciarci”.
Rivedremo Luca Zingaretti ne Il Re, prossima produzione televisiva Sky, dove l’attore ricoprirà il ruolo di un direttore di un carcere che si crede forte e onnipotente. Una parte “cattiva” che aveva già interpretato agli inizi della sua carriera, come ricorda al Corriere: “In Vite strozzate ero un commercialista che presta soldi ai disperati e cerca pure di rubargli la moglie: un essere spregevole. Ho fatto anche il viddano, il corleonese che nella Piovra 8 uccide il suo capomafia. E il violentatore ne Il branco”.