L’uso di Bella Ciao ne La Casa di Carta come tema musicale ricorrente nel corso delle stagioni ha reso popolare in tutto il mondo il brano assurto a inno della Resistenza italiana al nazifascismo durante la Seconda Guerra Mondiale. Tanto che le riproduzioni su Spotify e i remix di ogni genere sono aumentati a dismisura negli ultimi quattro anni, di pari passo col successo mondiale della serie, così come è cresciuto l’uso che se ne è fatto durante manifestazioni e proteste tra le più svariate in giro per il mondo.
Sull’impatto di Bella Ciao ne La Casa di Carta si è pronunciato con un aneddoto curioso anche Pedro Alonso, interprete del personaggio di Berlino, che proprio nel finale della prima stagione della serie Netflix intonava il canto partigiano con Il Professore prima della rapina alla Zecca di Stato. L’attore è intervenuto nel programma ¿Dónde estabas entonces?, trasmesso dal canale spagnolo laSexta, che ricostruisce eventi cruciali ricordando dove erano all’epoca i loro protagonisti. Alonso ha riflettuto sul clamore inatteso suscitato dalla serie, attribuendo alla sua diffusione anche un significato politico di critica al sistema dell’austerità finanziaria che era un tema ancora attuale nel 2017, quando La Casa de Papel debuttò su Netflix: “Non siamo una serie politica, siamo una serie di intrattenimento, ma è vero che c’era una linea di critica al sistema economico. Nella natura dei personaggi e della rapina c’era qualcosa di associato allo spirito di Robin Hood“.
Di qui l’uso di Bella Ciao ne La Casa di Carta, come inno della Resistenza trasformato in grido di battaglia di una banda di diseredati che cercano di rovesciare un sistema improntato al dominio del capitalismo finanziario sull’economia reale. Alonso ha evidenziato come i simboli della serie, dalle tute rosse alle maschere di Dalí, siano comparsi in eventi di protesta di ogni tipo in Paesi diversi e lontanissimi tra loro, usati per rivendicare diritti non adeguatamente riconosciuti. L’attore ha spiegato di aver visto “immagini molto commoventi di persone che cantano Bella Ciao” nelle piazze di mezzo mondo e di aver assistito anche ad episodi surreali, come quando si è trovato nella situazione “assolutamente delirante” di vedere un politico di destra intonare Bella Ciao per rendere omaggio a lui e alla serie.
Evidentemente la presenza di Bella Ciao ne La Casa di Carta ha fatto saltare ogni schema di appartenenza politica, confondendo le idee o semplicemente diventando una moda a cui aderire acriticamente. Di sicuro l’aneddoto di Alonso è alquanto singolare (e difficilmente sarebbe avvenuto in Italia, viene da pensare).
Mi stavano dando un premio a un festival nel sud della Francia e un sindaco di destra, conservatore, francese, improvvisamente mi ha dato il premio e ha detto: “Ora canteremo tutti Bella Ciao”. E ho pensato: “Cosa? Questo tizio sa cosa sta cantando?”. Era qualcosa di meraviglioso, perché c’era qualcosa che trascendeva anche le potenziali ideologie contrapposte.