Una notizia apparentemente positiva per gli italiani quella relativa alla disponibilità di green pass su Emule, in relazione a coloro che hanno deciso di non procedere con la vaccinazione contro il Covid, ma che in realtà nasconde una grave falla per la sicurezza delle persone. Tutto perché in pochi sanno come funzioni per davvero questa piattaforma, nonostante da decenni sia un punto di riferimento per coloro che scaricano di tutto dal web. Ecco perché bisogna fermarsi un attimo sotto questo punto di vista.
Le insidie che in pochi valutano con il green pass su Emule
In questi mesi abbiamo analizzato una serie di istruzioni per avere il green pass a portata di mano, anche in mobilità, come abbiamo osservato di recente con l’aggiornamento di iOS. Tuttavia, la procedura che porta al download potrebbe generare dei problemi per chi, al contempo, è solito utilizzare la suddetta piattaforma. Altamente probabile che lo sbarco del green pass su Emule sia iniziata così, portandoci in questo modo ad una grave esposizione dei nostri dati. Una falla in termini di privacy, a vantaggio dei furbetti.
E qui, per “furbetti” si intende sia coloro che sono alla costante caccia di green pass autentici, ma non legati alla propria persona, sia soprattutto coloro che mirano a creare dei veri e propri database. Magari per guadagnarci qualcosa. Un sistema che, con il trascorrere delle settimane, potrebbe portare ad una violazione della privacy per le vittime, ma anche a grane legali per chi procede con il download. In caso di controlli più approfonditi, infatti, ci sarebbe una bella grana per gli approfittatori.
Dunque, la storia del green pass su Emule dovrebbe allarmare in primis il Garante della privacy, senza dimenticare le varie parti in causa. Per ragioni diverse, infatti, il rischio è quello di ritrovarsi in una situazione poco piacevole.