L’Italia piange la morte di Giampiero Galeazzi. Il popolarissimo “Bisteccone”, questo il soprannome derivato dalla sua mole imponente, era amato da tutti gli italiani, non solo da quelli che seguono lo sport. Giampiero Galeazzi era l’epigono di una generazione di narratori che faceva della buona educazione, della cultura e competenza, dell’originalità la propria forza.
Certo le sue prodezze a bordo campo o nello spogliatoio del Napoli di Maradona erano propiziate dal monopolio Rai e dall’assenza di concorrenti. Ma solo Galeazzi ha avuto l’intuizione di cedere il microfono a D10S e di fargli intervistare, tra un gavettone ed un coro goliardico, tutta la squadra appena laureatasi campione d’Italia.
La vita di Giampiero Galeazzi è stata poliedrica (leggi di più) . Da giovanotto era campione di canottaggio. Poi scelse di utilizzare il suo talento in RAI. Erano gli anni del monopolio, delle prime immagini a Novantesimo Minuto, della moviola alla Domenica Sportiva. Le squadre non erano blindate ed i protagonisti ben volentieri si concedevano ai microfoni senza troppi controlli ed intermediari.
Giampiero Galeazzi divenne specialista nelle interviste a bordo campo , quelle vere non i mediocri siparietti propinati oggi dalle pay-tv. Ed anche negli spogliatoi entrava indisturbato per raccontare sorrisi e lacrime. Con grande prorompenza, ma anche con grande educazione, sempre con il senso della misura. Quanta differenza con i narratori contemporanei per i quali è sensazionaleeeeee anche un rinvio dal fondo durante Chievo-Empoli.
L’apoteosi di Giampiero Galeazzi furono le telecronache di canottaggio. “Non li prendono più, non li prendono più” è diventato un urlo leggendario. Dopo aver scandito i trionfi dei fratelli Abbagnale ha prodotto imitazioni, canzoni rap, meme. Poi la svolta spettacolare : balletti e siparietti con Mara Venier a Domenica In che l’hanno reso ancora più popolare.
Con Giampiero Galeazzi se ne va via un pezzo della nostra vita. Salutiamo un simpatico vecchio amico ed evitiamo imbarazzanti confronti con il presente fatto di lustrini, paillettes, body attillati e poca sostanza. Quello di Giampiero Galeazzi è un mondo che non esiste più, ma che ci piaceva. Un calcio ancora popolare con campioni veri e non bacheche di tatuaggi. Addio
Oggi per il mondo sportivo è davvero un giorno triste! Chiunque abbia conosciuto o, come nel mio caso sia cresciuto, con Giampiero Galeazzi ed il suo 90° minuto non può che essere dispiaciuto per questa grande perdita. Un giornalista serio, obiettivo come pochi e con una voce accattivante ed inconfondibile, “Bisteccone” ha fatto innamorare del calcio anche chi non ne era appassionato, al contrario dei nostri giorni dove troviamo giornalisti, opinionisti e commentatori che fanno venire il desiderio di allontanarsi da questo meraviglioso sport, perché faziosi ed il più delle volte incompetenti!
Caro Peppe 🙋🏻♂️ ciao!
Hai dubbi sulla mia risposta…?
Viva Bisteccone, Tonino Carino da Ascoli e Diego Armando Maradona 💙⭐️💙